Elisa Fanton: “Igienizzando l’aria, quasi nessun contagio!”
Alla scoperta di IAQ-ASE, ditta ticinese premiata a Zurigo che certifica la sanificazione degli spazi interni, nelle parole dell’ingegnere capo
Sanificando l’aria dei locali chiusi, il rischio di contagio da Coronavirus viene ridotto. L’aria viziata degli ambienti affollati, come bus, uffici o aule scolastiche, è carica di batteri, virus, agenti patogeni ed elementi chimici.
Oggi chiunque sa che bisogna bere l’acqua potabile perché quella sudicia delle pozzanghere è veicolo di malattie, ma la medesima consapevolezza non esiste ancora per l’aria. Chi berrebbe mai dell’acqua piovana raccolta dai marciapiedi?
Respirare aria sporca e condivisa da decine di altre persone, in periodo di pandemia, non è poi così diverso. La maggior parte dei locali, dai centri commerciali alle scuole, dalle chiese ai mezzi di traporto, infatti, non ha un impianto di sanificazione dell’aria.
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I luoghi chiusi contenenti aria sporca sono dei micidiali punti di diffusione del virus. Come ha dimostrato una ricerca del Canton Grigioni in collaborazione con l’ENPA, i casi di contagio da coronavirus sono direttamente collegati alla qualità dell’aria.
Il capo dello Stato Maggiore di Condotta Cantonale, Martin Bühler, in un’intervista del 14 dicembre alla RSI ha ribadito questo concetto e ha spiegato che i contagi nelle classi dei ragazzi si verificano soprattutto nelle aule in cui l’aria possiede un indice di sporcizia superiore alle 1500 parti per milione.
Prima di imporre le mascherine alle scuole elementari o i vaccini ai bambini bisognerebbe munire tutti gli ambienti chiusi pubblici di un sistema di sanificazione dell’aria.
A spiegarlo è Elisa Fanton, imprenditrice e ingegnere a capo della IAQ-ASE, azienda ticinese di Chiasso che certifica la sanificazione degli spazi interni: laureata in Ingegneria Civile nel 1989 presso l’Università degli Studi di Padova, da due lustri si occupa di sanificazione ed è la persona giusta per spiegarci quanto la purificazione dell’aria possa fare nella lotta contro la pandemia.
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Ci spieghi in breve di che cosa si occupa la sua azienda…
“La IAQ-ASE si dedica alla formazione dei professionisti specializzati nella Sanificazione Attiva Continuata, nella certificazione del loro lavoro e dei risultati ottenuti a seguito della applicazione del disciplinare tecnico: ha come mission migliorare la qualità di vita delle persone consentendo loro di respirare aria sana. Alcuni ambienti particolari, come gli ospedali, gli studi medici, le fabbriche o i laboratori, indipendentemente dalla pandemia necessitano di aria sana. Attualmente, vista la situazione pandemica, l’esigenza di avere dei locali ben areati si è estesa a tutti gli ambiti della vita, dalla casa all’ufficio, dai bus ai ristoranti. Respirare aria sana, anziché viziata, satura di anidride carbonica espirata da estranei, muffe, agenti patogeni o sostanze chimiche, come formaldeide ed ozono, incide parecchio sulla qualità di vita”.
Che tipo di tecnologia è prevista dal vostro disciplinare?
“Noi certifichiamo, mediante l’applicazione del disciplinare tecnico di Sanificazione Attiva Continuata validato da Bureau Veritas, l’efficacia di una particolare tecnologia, che si basa sulla fotocatalisi eterogenea. Questa tecnologia esiste da oltre 25 anni e nel tempo si è evoluta: inizialmente è stata applicata all’acqua, che è un fluido, proprio come l’aria. I risultati contro gli agenti patogeni di questa tecnologia sono eccezionali, e la cosa più interessante è che deriva da un principio naturale che in seguito è stato ingegnerizzato e industrializzato”.
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Esistono molti modi per sanificare l’aria degli ambienti?
“Esistono principalmente due modi, uno passivo ed uno attivo. La modalità passiva di purificare l’aria, molto semplicemente, funziona mediante il passaggio forzato dell’aria attraverso un filtro o vicino ad una lampada germicida che, sì ‘puliscono’ l’aria, ma non in modo permanente in quanto questa, muovendosi, si mischia nuovamente con quella viziata. La modalità attiva, che è quella adottata dal nostro disciplinare, usa l’aria stessa e il suo moto come mezzo per sanificare l’aria interna e le superfici alla presenza delle persone”.
Ci sono molte aziende attive in questo importantissimo settore?
“Con l’arrivo della pandemia molte aziende hanno provato ad affrontare il mercato in questo complesso settore, ma in pochi sono riusciti davvero a dare risultati provati. Noi abbiamo una lunga esperienza alle spalle”.
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Ci parli della sua attività?
“Investire nella sanificazione dell’aria equivale a migliorare la qualità della vita e il benessere delle persone: i responsabili dovrebbero quanto più possibile provvedere alla sanificazione dell’aria degli ambienti chiusi per limitare il contatto con gli agenti patogeni. Il Canton Ticino, ad esempio, ha speso una somma considerevole regalando mascherine ai bambini delle scuole. Con la medesima cifra avrebbe potuto investire, installando nelle scuole adeguati impianti di sanificazione dell’aria. I costi sono ragionevoli e la loro manutenzione è poco costosa. Per arginare la diffusione del virus gli impianti di sanificazione dell’aria sono efficientissimi, e sicuramente più ecologici e duraturi delle mascherine usa e getta”.
Secondo lei se la legge consigliasse o incentivasse le strutture a fornirsi di un adeguato sistema di sanificazione dell’aria sarebbe meglio?
“Indubbiamente sì, i contagi calerebbero drasticamente, come ha appena dimostrato una ricerca scientifica avvenuta nel Canton Grigioni. In passato la gente beveva l’acqua non sanificata, ossia non potabile, e moriva di colera. Oggi la gente respira aria non sanificata e si ammala. In Italia la Regione Marche, per fortuna, ha appena fatto un bando pubblico per munirsi di dispositivi di ventilazione meccanica controllata combinati a sistemi di sanificazione dell’aria nelle scuole”.
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Quanto è efficace il disciplinare di Sanificazione Attiva Continuata?
“La presenza di agenti patogeni microbiologici cala fino al 99 per cento se la nostra metodologia viene correttamente applicata, consentendo di acquisire la certificazione IAQ-ASE. Lo confermano i test effettuati da laboratori accreditati e validati da Bureau Veritas, l’ente di certificazione più vecchio e prestigioso al mondo”.
Come vede l’evoluzione del mercato in cui operate e i rapporti con la concorrenza?
“La sanificazione è la sfida per il nostro futuro e deve essere materia per esperti del settore: solo in questo modo si riuscirà a risolvere tutta la confusione che si riscontra attorno a questo tema; deve poter tener conto delle nuove tecnologie e degli studi integrati di ingegneria, medicina e biologia. C’è moltissimo da fare anche per la rilevazione in ambiente dei dati di inquinamento chimico-fisico e microbiologico in funzione della destinazione d’uso degli ambienti e del loro tasso di affollamento, per implementare modelli di previsione dei rischi”.
[…] articolo tratto da https://swissfederalism.ch/elisa-fanton-igienizzando-laria-quasi-nessun-contagio […]
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