A Roma i poteri di una Regione: disegno di legge allo start
Giovedì 11 marzo la Commissione Affari Costituzionali ha iniziato l’esame di un DDL bipartisan di riforma nonché delle leggi ordinarie sulla capitale d’Italia
Poteri speciali, risorse e strumenti per la capitale d’Italia, sul modello di Parigi, Londra e di Berlino, sono l’obiettivo di una pluralità di esponenti politici di tutti gli schieramenti.
Si è infatti avviato a partire dalla Camera dei Deputati, con un sostegno bipartisan, l’iter della riforma costituzionale per attribuire a Roma Capitale poteri speciali analoghi a quelli di una Regione.
Il disegno di legge di riforna dell’articolo 124 della Costituzione della Repubblica Italiana
Giovedì 11 marzo, la Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ha iniziato l’esame sia di un disegno di legge di riforma costituzionale presentato da Forza Italia (primo firmatario Paolo Barelli) sia di alcune leggi ordinarie che intervengono sullo Statuto della Città e sull’accesso alle risorse finanziarie.
Una vera metamorfosi ai sensi dell’articolo 124
Il presidente dell’organo della Camera, Giuseppe Brescia (Movimento 5 Stelle), ha infulcrato la proposta di legge costituzionale, che interviene sull’articolo 124 della Carta, trasformando la Città metropolitana di Roma in una Regione.
Il ritiro del DDL “Autonomia” sgarbo all’Italia che funziona
Italia, richiesti “tempi certi per il regionalismo differenziato”
Italia: “Sull’autonomia diversificata, il Governo è pronto”
Al menzionato DDL presentato il 16 maggio 2019, sarà abbinato un testo di Roberto Morassut (Partito Democratico), dello stesso tenore, che interviene anche sulle due altri grandi aree urbane del Paese, Napoli e Milano, dando loro gli stessi strumenti.
Le relatrici della proposta di legge costituzionale saranno Vittoria Baldino (Movimento 5 Stelle) e Annagrazia Calabria (Forza Italia).
Due leggi ordinarie su risorse e Area Metropolitana
Parallelamente a una riforma costituzionale viaggeranno due proposte di legge ordinarie, una di Francesco Silvestri (Movimento 5 Stelle) e un’altra di Stefano Fassina (Liberi e Uguali) e Roberto Magi (+Europa).
La prima semplifica i meccanismi di accesso ai fondi nazionali ed europei da parte di Roma Capitale; la seconda interviene sullo Statuto di quest’ultima, facendola coincidere con l’Area Metropolitana.
Accordo preliminare tra il Governo e la Regione Emilia-Romagna
Accordo preliminare tra il Governo e la Regione Lombardia
Accordo preliminare tra il Governo e la Regione Veneto
Questo significa che il Presidente dell’area metropolitana verrebbe eletto direttamente dai cittadini e che gli attuali municipi avrebbero lo statuto dei Comuni metropolitani, cui il sindaco di Roma potrebbe delegare una serie più o meno ampia di poteri e risorse.
La sindaca Virgina Raggi ha salutato con favore l’inizio del percorso istituzionale, sollecitato da un ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea capitolina il 24 febbraio scorso.
La prima cittadina sarà la prima ad essere ascoltata in parlamento in un ciclo di audizioni preannunciato da Giuseppe Brescia.