Francesco Boccia guida in Italia il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie

Italia: “Sull’autonomia diversificata, il Governo è pronto”

Il Ministro per gli Affari Regionali ha inviato il 10 settembre al Parlamento la bozza della Legge Quadro sulla gestione futura di emiliani, lombardi e veneti

Il Ministro italiano per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, in un’intervista al quotidiano nazionale “Il Sole 24 Ore” ha affermato che sull’autonomia differenziata ”il Governo è pronto. Il 10 settembre ho trasmesso ai capidelegazione della maggioranza l’ultima bozza della Legge Quadro, che conto arriverà a breve in Consiglio dei Ministri. Una premessa, però…”.

Italia, la legittima attuazione dell’autonomia differenziata

E aggiunge: “Dobbiamo far tesoro del lavoro portato avanti in questi mesi sulla pandemia. Nonostante la tensione per la gravità della situazione, presidenti di Regione, sindaci, esperti e Governo hanno sempre collaborato. Dobbiamo continuare a farlo”.

Italia, perché l’autonomia differenziata “è” la Costituzione

”La bozza è frutto del confronto avviato con le Regioni e con la commissione di esperti da me nominata un anno fa, appena arrivato al Governo in cui sono presenti personalità di diverso orientamento, proprio per trovare una sintesi. Direi che siamo a buon punto”.

Le Regioni dell'Italia centro-settentrionale
Le Regioni dell’Italia centro-settentrionale

Da garantire a tutti i Livelli Essenziali di Prestazioni

“Abbiamo deciso di attuare immediatamente il decentramento amministrativo, sottraendo però le materie per cui dovranno prima essere individuati i cosiddetti LEP ovvero i Livelli Essenziali delle Prestazioni”, ha continuato Francesco Boccia.

“Questo perché vogliamo garantire in tutto il Paese, anche a chi vive nelle aree più svantaggiate del Sud, ma anche del Nord e del Centro Italia, scuole, mense, trasporti locali e servizi sanitari adeguati. E questa decisione spetterà al Parlamento. Ma sappiamo che, secondo alcune stime, per colmare questa distanza tra ‘ricchi’ e ‘poveri’ occorrerebbero tra i 70 e 100 miliardi di euro”.

”Nei criteri di valutazione del Recovery Fund, abbiamo inserito tra gli indicatori di priorità anche i LEP. È un’occasione unica, che ci consentirà di colmare un divario che rappresenta uno dei principali freni alla crescita. Non sfruttarla sarebbe gravissimo”. E sul MES, ”una volta fatto il quadro la valutazione spetterà al Parlamento”.

Accordo preliminare tra il Governo e la Regione Emilia-Romagna
Accordo preliminare tra il Governo e la Regione Lombardia
Accordo preliminare tra il Governo e la Regione Veneto

Logotipo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Logotipo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome