Vacanze estive

Il termine vacanze estive o pausa estiva si riferisce alla pausa scolastica tra gli anni scolastici e alla pausa dell’anno accademico che può durare da due settimane a tre mesi e mezzo a seconda del Paese e del distretto.

Vacanze al mare Photo by Pexels on Pixabay
Vacanze al mare Photo by Pexels on Pixabay

Le vacanze – un po’ di storia

La fuga dalla città ha radici antiche: già nel primo secolo a.C. Roma era una metropoli con un milione di abitanti già allora con problemi di traffico, rumori, etc così i più ricchi trascorrevano lunghi periodi dell’anno in zone di campagna, lungo la costa campana o alle terme.

Sempre i Romani sono stati la prima civiltà a dedicarsi ai viaggi di piacere che potevano durare anche anni e a creare le infrastrutture necessarie per consentire le vacanze.

Con la caduta dell’Impero Romano e l’ascesa del Medioevo, la vacanza come la conosciamo si interruppe ed i viaggi si effettuavano per trovare nuove terre da chiamare proprie o razziare le terre dei nemici.

Durante il primo Rinascimento, i viaggi erano utilizzati principalmente per il commercio ed mezzi di trasporto erano limitati con le strade sconnesse e briganti in agguato. Solo i ricchi potevano permettersi di viaggiare in sicurezza, scortati da soldati che li proteggevano. Anche i viaggi per mare erano pericolosi, con i pirati sempre in agguato.

A inizio settecento si diffuse tra i giovani ricchi del nord Europa, prevalentemente inglesi, la moda di svolgere a scopi educativi un “grand tour” allo scopo di ampliare la cultura e, le mete più gettonate erano Italia, Grecia e Turchia. Al tempo i mezzi di trasporto e le vie di collegamento non erano come oggi ed i viaggi duravano almeno qualche mese, per cui solo chi aveva notevoli disponibilità economiche poteva permettersi questi viaggi.

La rivoluzione industriale vide l’avvento del treno a vapore, che permise alla gente comune di viaggiare in nuove località per trascorrere qualche giorno di pausa al mare: nacque cosi la vacanza breve come la conosciamo oggi.

Il turismo al mare si diffuse nell’800 e la spiaggia era considerata una fuga dalla vita cittadina.

I primi anni Venti videro l’ascesa di imprenditori come Henry Ford che inizió la produzione di automobili di massa alla portata di tutti facendo diventare le auto il mezzo di trasporto preferito in quanto era economica e offriva maggiore libertà rispetto ai treni.

Nel 1928, il dirigibile tedesco “Graf Zeppelin” trasportò 20 passeggeri e 43 membri dell’equipaggio nel primo volo commerciale della storia ed effettuò il primo giro del mondo l’anno successivo

In Italia i primi viaggi popolari vennero organizzati ai tempi del fascismo con il motto “Vacanze per tutti” in cui colonie estive e fondazioni nazionali dovevano consentire anche agli operai e agli impiegati una pausa dalla quotidianità per sollevare il morale dei lavoratori e premiarne la buona condotta politica. Dopo la Seconda guerra mondiale questo principio venne ripreso anche da altri stati. A partire dagli anni ’70, il cambiamento della società determina una profonda crisi delle colonie estive che vengono poco alla volta sostituite dalla villeggiatura.

Nel dopoguerra e negli anni Cinquanta e Sessanta l’industria dei campi di vacanza prosperò grazie al “miracolo economico” di quegli anni.

Nel Regno Unito Thomas Cook iniziò a promuovere le vacanze all’estero all’inizio degli anni Cinquanta, con voli charter che diedero inizio ai pacchetti vacanza di massa verso località del mediterraneo dove si trovavano sole, tranquillità e buon cibo a cifre convenienti.

Con l’avvento di compagnie aeree economiche come Easyjet e Ryanair e di siti di prenotazione di viaggi online come Expedia alla fine degli anni ’90 ha improvvisamente visto i consumatori organizzarsi da soli le proprie vacanze. I viaggiatori sono diventati indipendenti, vogliono nuove esperienze e scoprire luoghi fuori dai sentieri battuti che potessero chiamare “proprie”.

Festività nella Confederazione Elvetica

Vantaggi o svantaggi di una lunga pausa estiva

Molti studenti, durante le vacanze non si dedicano allo studio o alla lettura di un libro per cui più lunghe sono le vacanze, maggiore è la tendenza a dimenticare ciò che è stato appreso durante l’anno scolastico.

Negli Stati Uniti, questo fenomeno è noto come “Summer learning loss” ovvero perdita di apprendimento estiva.

Per i ragazzi appartenenti alle fasce socio-economiche più deboli è alto il rischio che questi trascorrano ore di ozio tra televisione, utilizzo incontrollato di videogiochi e smartphone oppure, non avendo le famiglie la possibilità di seguire i giovani, questi vengono lasciati a loro stessi e ai pericoli della società. Per i giovani appartenenti alle fasce più alte invece, la scuola viene spesso sostituita con altre attività quali lezioni di musica, viaggi, corsi di lingua straniera, sport che consentono loro di creare un ponte culturale tra la fine e l’inizio della scuola.

In Italia, Lettonia e Lituania, le vacanze estive scolastiche durano circa 13 settimane mentre in Svezia e Finlandia durano 10 settimane e in Germania, Danimarca e Regno Unito durano 6 settimane.

Il modello svizzero distribuisce i giorni di vacanza in piccole porzioni durante l’anno, con l’obiettivo di limitare la perdita di apprendimento: in questo Paese ogni cantone ha un calendario scolastico indipendente e le ferie estive durano circa 6 settimane nella svizzera tedesca e 10 settimane nella svizzera italiana.

Big Ben London Photo by Thomas Dahlstrøm Nielsen, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Uno scorcio di Londra – Inghilterra, una delle mete più ambite per le vacanze studio Photo by Thomas Dahlstrøm Nielsen, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Vacanza studio

I viaggi studio estivi per ragazzi e ragazze, sono vacanze studio dedicate non solo a coloro che vogliono imparare o migliorare una lingua straniera, ma anche a coloro che vogliono espandere le proprie conoscenze, scoprire posti nuovi, incontrare persone e stringere amicizie da ogni parte del mondo. Durante un viaggio studio, i ragazzi sviluppano maggiore autonomia, ed acquisiscono nuove competenze, non solo linguistiche in ambienti internazionali.

Una vacanza studio dura dalle 2 alle 4 settimane e si effettua, di norma, nei mesi estivi (giugno, luglio o agosto), durante le vacanze estive.

Le destinazioni più gettonate sono il Regno Unito, soprattutto l’Inghilterra, ma anche Irlanda del Nord e Scozia per studiare inglese; col tempo si sono sviluppate anche numerose vacanze studio verso gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e la Repubblica d’Irlanda.

Gli studenti elvetici lavorano (pure) dieci ore la settimana

Au pair in estate

Per i ragazzi più grandi tra i 18 e i 30 anni c’è anche la possibilità in estate di fare un esperienza all’estero come Au Pair (ovvero alla pari) in cui il giovane o la giovane vive all’estero con la famiglia ospitante per un periodo da 1 a 3 mesi. Il suo compito è quello occuparsi dei bambini della famiglia ospitante durante le vacanze scolastiche e dando una mano con i lavori domestici più leggeri. In cambio del proprio aiuto l’au pair riceve vitto, alloggio e una paghetta e viene accolto a tutti gli effetti come membro temporaneo della famiglia.

Vacanza lavoro

Una vacanza lavoro è un tipo di viaggio in cui impieghi il tuo tempo e le tue capacità lavorando in un progetto locale in cambio un alloggio gratuito. I contesti che offrono questo programma sono soprattutto Ostelli, campeggi, ONG, progetti sociali, fattorie, ecovillaggi, ristoranti e alcune piccole imprese che ospitano viaggiatori da tutto il mondo.

Questo tipo di esperienza è un modo per imparare una lingua straniera, per vivere come la gente del luogo, acquisire nuove abilità, fare esperienze concrete da mettere nel curriculum.

Il termine vacanza lavoro deriva dal fatto che non è richiesto di lavorare full-time, ma soltanto poche ore a settimana in modo da avere anche il tempo per rilassarsi ed esplorare il Paese ospitante.

Ragazza Au-pair Photo by maribu on Pixabay
Ragazza Au-pair Photo by maribu on Pixabay

Colonie estive

La prima colonia fu organizzata in Svizzera dal pastore Walter Bion (nato Hermann Walter Bion, da tutti conosciuto come”Padre Bion”), un teologo riformato e pedagogo sociale svizzero nel 1876 nel cantone di Appenzello Esterno. Negli anni successivi l’idea si diffuse rapidamente in tutta Europa, arrivando anche negli Stati Uniti, nell’America Latina e in Giappone.

In Italia, a metà degli anni ’30 il fascismo si impegnò a dare un’identità politica, sanitaria ed educativa alle colonie, soprattutto a quelle estive e marittime. Un regolamento del 1939 stabilisce che le colonie estive erano destinate a “tutti i fanciulli di età compresa tra i 6 e i 13 anni, purché regolarmente iscritti alla Gioventù Italiana”. Il programma delle colonie estive prevedeva un’educazione patriottico-religiosa.Dopo la fine della Seconda guerra mondiale alle colonie venne riconosciuto il carattere formativo ed emancipante per cui non furono più riservate esclusivamente alle fasce povere. Le colonie, dagli anni ’70 passarono di competenza agli Enti Pubblici.

Oggi le colonie non esistono più e al loro posto sono sorti i campi estivi, che permettono ai ragazzi di età scolastica di passare settimane di vacanza, tra giochi e attività all’aperto, di imparare lingue straniere oppure praticare sport.

Campi Estivi

I campi estivi sono settimane dedicate a bambini e ragazzi, organizzate alla conclusione dell’anno scolastico, che offrono attività ed esperienze, spesso in luoghi naturali o comunque protetti, sotto la guida di insegnanti, o educatori.

Trascorrere una o più settimane in un campo estivo oppure giorni interni in un centro estivo, può influire positivamente sulla qualità delle giornate di un bambino o di un ragazzo e libera la famiglia dalla preoccupazione di organizzazione giornate estive.

Centri Estivi

Il centro estivo è un luogo gestito dal Comune e affiliato alle scuole come continuità educativa, formativa oppure è abbinato ad attività ludico-sportive o culturali coordinato da educatori professionisti oppure gestiti dai servizi educativi territoriali, cooperative e associazioni. I centri estivi prevedono periodi di apertura più lunghi e sono rivolti anche alle scuole materne per l’assistenza dei più piccoli.

Celebrazioni per i 75 anni dell’Aeroporto di Zurigo

Aeroporto trinazionale Basilea Mulhouse Friburgo

Villeggiatura in Italia

Trascorrere le vacanze in un luogo di villeggiatura o approfittare della domenica per fare gite fuori porta, era un’usanza propria dei ceti alto borghesi o nobiliari che potevano permettersi di andare a riposare nelle località marine o montane, dove nella maggior parte dei casi possedevano una villa (da qui il termine villeggianti). Spesso dagli abitanti locali i villeggianti erano considerati forestieri e non del tutto graditi.

Negli anni Trenta per operai, contadini, ed in genere per le persone di ceti meno abbienti, i momenti di svago e la vacanza erano fruibili solo attraverso iniziative dello Stato.

Nel corso degli anni Cinquanta la concezione di tempo libero cambiò notevolmente diventando anche bene di consumo in grado di alimentare una vera e propria industria ed incise sui modelli culturali delle famiglie.

Case di vacanza o seconde case

La villeggiatura dopo essere stata a lungo un privilegio aristocratico e alto-borghese è divenuta luogo svago e riposo anche per le famiglie del ceto medio.  Le seconde case venivano acquistate negli entroterra, nelle piccole città d’arte, sulle coste, o in montagna creando fenomeni urbani stagionali con un aumento notevole della popolazione locale e lo svuotamento delle città. In certe località il numero di seconde case supera quello delle abitazioni utilizzate tutto l’anno.

Il benessere dovuto al boom economico fece sì che sempre più famiglie costruissero la propria seconda casa da utilizzare durante la villeggiatura estiva oppure portarono molti di coloro che avevano lasciato la vecchia casa di montagna  per trasferirsi in città a tornare al paesello durante l’estate.

Il “villeggiante”, che spesso aveva origini locali si trasformò in una figura ibrida tra l’autoctono e il forestiero in quanto non trascorreva l’inverno in paese, ma era anche un po’ autoctono, perché conosceva le abitudini e gli abitanti locali.

Alla fine degli anni Novanta, anche questo modo di fare la vacanza è cambiato ed è stato sostituito da viaggi in località esotiche o straniere portando le case di villeggiatura o seconde case in montagna a degradarsi.

Negli ultimi anni queste case sono tornate a essere interessanti ed in alcune zone di montagna, vanno letteralmente a ruba con acquirenti anche stranieri. La quarantena durante pandemia da Covid 19 ha dato un’ulteriore spinta al crescente interesse per le aree interne, portando molte persone a trasferirsi nelle seconde case, soprattutto quelle con giardino. Le zone montane stanno gradualmente cambiando volto ed è talvolta difficile trovare casa a causa dell’enorme quantità di abitazioni acquistate solo per l’estate.

Intrattenimento di bambini con giochi Photo by Jenny Thörnberg on Pixabay
Intrattenimento di bambini con giochi Photo by Jenny Thörnberg on Pixabay

Vacanze estive nel mondo

Spagna

In Spagna i bambini hanno circa 10-12 settimane di vacanza durante l’estate e le scuole si interrompono di solito all’inizio di giugno.

Italia

I bambini e ragazzi italiani, in estate, hanno ben 13 settimane di pausa: le scuole finiscono a giugno e iniziano a metà settembre.

Francia

Le vacanze estive in Francia sono di circa otto settimane: finiscono a luglio e iniziano la prima settimana di settembre.

Germania

In Germania le scuole hanno sei settimane di vacanza in estate.

Norvegia

Le scuole in Norvegia hanno una pausa estiva di otto settimane: finiscono a metà giugno e iniziano ad agosto.

Svizzera

In Svizzera, le vacanze estive variano in ogni cantone. Ad esempio, a Zurigo durano cinque settimane, tra metà luglio e metà agosto mentre in Ticino durano circa dieci settimane, tra la fine di giugno e l’inizio di settembre.

Irlanda

Nella Repubblica d’Irlanda la maggior parte degli alunni ha una pausa di tre mesi, che inizia l’ultima settimana di maggio e termina la prima settimana di settembre.

Stati Uniti

Le vacanze scolastiche variano da Stato a Stato, ma in genere si aggirano intorno alle 10 o 11 settimane. Iniziano tra maggio e giugno e terminano ad agosto e settembre, mentre i bambini tornano a scuola subito dopo il Labor Day.

Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda dove le stagioni sono invertite rispetto all’Europa, le vacanze scolastiche iniziano all’inizio o a metà dicembre e terminano a fine gennaio o all’inizio di febbraio, per un totale di 6-8 settimane.

Australia

In Australia, dove le stagioni sono invertite rispetto all’Europa,  le vacanze estive si svolgono tra Dicembre e Febbraio includendo anche Natale e Capodanno.

Brasile

Con le stagioni invertite rispetto all’Europa, le vacanze estive si svolgono tra Novembre e Dicembre e durano circa cinquanta o settanta giorni.

Oman

Qui le vacanze estive durano tre mesi da fine maggio a inizio settembre.

Argentina

L’anno scolastico termina all’inizio o alla metà di dicembre e inizia alla fine di febbraio o all’inizio di marzo; gli studenti della scuola primaria godono di due mesi di pausa e quelli della scuola secondaria di tre mesi.

Uruguay

Le vacanze estive iniziano all’inizio di dicembre e terminano all’inizio di marzo, per una durata di circa tre mesi.

Cina

Le vacanze estive iniziano all’inizio di luglio e terminano all’inizio di settembre, per una durata di circa due mesi.

Sudafrica

Le vacanze estive iniziano solitamente a dicembre e terminano a metà gennaio.