Tassazione imprese: la Svizzera chiede più certezze all’OCSE
Berna vorrebbe tutele per gli interessi dei Paesi più piccoli ed economicamente forti e maggiore chiarezza normativa per le aziende interessate
La Svizzera chiede certezza del diritto nell’attuazione dei principi dell’imposizione internazionale delle imprese.
L’8 ottobre 2021 l’Inclusive Framework dell’OCSE, di cui fanno parte 140 Paesi compresa la Svizzera, ha infatti definito i principi della futura imposizione delle grandi imprese attive a livello internazionale, pubblicati già nel mese di luglio 2021.
La Confederazione Elvetica chiede che, nel quadro dell’attuazione, si tenga conto degli interessi dei Paesi più piccoli ed economicamente forti e che sia creata certezza del diritto per le imprese interessate.
A inizio luglio 2021 l’Inclusive Framework dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha pubblicato i primi principi della futura imposizione delle grandi imprese.
Incontro a Berna fra i vertici della Confederazione e l’OSCE
Q&A zu den Eckwerten des Inclusive Framework der OECD vom 08.10.2021 zur globalen Unternehmensbesteuerung
Accertati finora soltanto alcuni aspetti importanti per Berna
Da allora è stato possibile accertare alcuni aspetti importanti per la Svizzera: sono previsti un moderato trasferimento dei nuovi diritti di imposizione nei Paesi di commercializzazione e l’abolizione vincolante di imposte digitali unilaterali.
Nell’ambito dell’imposizione globale minima si intende applicare un’aliquota del 15 per cento. Si prevede inoltre di introdurre gradualmente regole di imposizione minima. Questa misura è a favore dei Paesi con un processo legislativo relativamente lungo, come la Svizzera.
È la Svizzera il Paese con la maggior capacità d’innovazione
Verso regole orientate all’innovazione e al benessere di tutti
Altri aspetti di rilievo per la Svizzera sono ancora in sospeso, ma dovrebbero essere concretizzati nei prossimi mesi.
Al riguardo, il Paese alpino si impegna a favore di regole orientate all’innovazione e al benessere applicabili unilateralmente a livello mondiale e sottoposte a un meccanismo di composizione delle controversie.
L’obiettivo è di creare sicurezza giuridica per le aziende interessate. Le critiche espresse dalla Svizzera e da altri Paesi riguardano il calendario dell’OCSE, che non terrebbe debitamente conto dei processi legislativi nazionali.
Per la Svizzera, infatti, non sarà possibile introdurre le nuove regole nel 2023 come previsto dall’OCSE. Il Consigliere Federale Ueli Maurer l’ha ribadito in occasione del vertice ministeriale dell’OCSE tenutosi il 5 e 6 ottobre 2021 a Parigi.
Contestualmente agli altri lavori dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, entro il primo trimestre del 2022 il Dipartimento Federale delle Finanze, in stretta collaborazione con altri Dipartimenti e coinvolgendo Cantoni, città, il settore economico e la comunità scientifica, elaborerà proposte all’attenzione del Consiglio Federale che garantiscano alle imprese le migliori condizioni quadro possibili per una crescita durevole e siano riconosciute a livello internazionale.