Proprietà abitativa: forte rialzo della domanda e dei prezzi
Zurigo e Zugo, l’arco del Lemano e l’agglomerato di Berna hanno visto un rapido prosciugamento del mercato degli affitti, con ovvi risultati…
Secondo il monitoraggio “Libera circolazione delle persone e mercato dell’alloggio” di quest’anno, il mercato dell’alloggio in Svizzera continua a presentare squilibri.
Gli appartamenti in affitto stanno nuovamente scarseggiando, mentre la proprietà abitativa è più richiesta che mai e si sta apprezzando ulteriormente. Per molte famiglie il sogno della casa propria non è più realizzabile.
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Aumento di alloggi per l’aumento dei nuclei familiari
La domanda di alloggi è determinata sostanzialmente dall’aumento dei nuclei familiari. Nel 2020, anno della pandemia di COVID-19, questo aumento è risultato il più modesto da diversi anni a questa parte, soprattutto per quanto riguarda i nuclei famigliari svizzeri.
I nuclei famigliari stranieri sono invece cresciuti più o meno come negli anni precedenti. Quest’evoluzione non ha però portato a un rilassamento dei mercati dell’alloggio, soprattutto perché la pandemia ha cambiato le preferenze degli abitanti: più persone si sono date alla ricerca di una casa più grande o di un’abitazione secondaria.
Nel 2020 il mercato degli appartamenti in affitto si è contratto rispetto agli anni precedenti. Questa tendenza ha colpito tutti i segmenti di prezzo, ma soprattutto il più basso.
Il rapido prosciugamento dei mercati degli affitti in particolare nelle regioni di Zurigo e Zugo, nell’arco del Lemano e nell’agglomerato di Berna desta preoccupazioni, anche se a livello nazionale il mercato rimane complessivamente equilibrato.
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Forte rialzo dei prezzi, anche per la debole attività edilizia
La situazione del mercato degli immobili di proprietà è cambiata poco nel 2020 rispetto al 2019. L’offerta rimane scarsa, e questo a fronte di un forte rialzo dei prezzi, tendenza dovuta tra l’altro alla debole attività edilizia.
Tranne in Ticino, le persone con un patrimonio piuttosto modesto si ritrovano di fatto escluse dal mercato. Dal 2019 al 2020 la quota dei proprietari di abitazioni è però rimasta stabile. La domanda rimane forte, nonostante l’aumento dei prezzi.
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Titolarità abitativa: sempre più irraggiungibile per molti?
Il monitoraggio di quest’anno si è concentrato sulla proprietà abitativa. Le analisi mostrano che dal 2007 c’è stato uno spostamento dalle case unifamiliari agli appartamenti di proprietà e che nel complesso la quota dei proprietari è diminuita.
Rimangono in pochi a potersi permettere un’abitazione di proprietà: singoli individui, coppie senza figli e persone anziane.
Un’analisi delle probabilità d’acquisto evidenzia che è aumentata l’importanza del patrimonio a scapito del reddito, diventato meno rilevante. Questo spiega perché è aumentata l’età degli acquirenti.
La situazione è quindi problematica per le famiglie senza un patrimonio cospicuo, che stentano a trovare case unifamiliari a prezzi abbordabili. Per loro il sogno di possederne una casa è sempre più irraggiungibile. Nel contempo è aumentata la quota delle abitazioni secondarie destinate alla locazione.
La situazione è tuttavia migliorata rispetto al 1990, quando erano molto scarse sia le abitazioni di proprietà che gli appartamenti in affitto. Oggi, chi non può permettersi una casa di proprietà può pur sempre ripiegare su un appartamento in affitto nei segmenti di prezzo medio-alti.
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“Libera circolazione delle persone e mercato dell’alloggio”
Il monitoraggio degli effetti della libera circolazione delle persone sul mercato svizzero degli alloggi – svolto congiuntamente dal 2009 da Meta-Sys AG e dalla scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) su incarico dell’Ufficio federale delle abitazioni (UFAB) – si distingue da altre analisi di mercato per tre caratteristiche.
In primo luogo, l’attenzione si concentra sullo sviluppo dei nuclei familiari svizzeri e stranieri e sui loro redditi, cioè sui principali motori della domanda.
In secondo luogo, i mercati dell’affitto e della proprietà vengono considerati come un unico aggregato per tener conto della funzione di ammortizzatori che hanno l’uno nei confronti dell’altro nonché per avere una visione d’insieme dell’offerta.
Infine, il monitoraggio analizza differenti categorie di potere d’acquisto e segmenti di prezzo.
I risultati sono pubblicati sotto forma di brevi rapporti sulla situazione nazionale nel suo complesso e sulle sette grandi regioni definite dall’Ufficio federale di statistica (UST).