Lamberto Giannini è Capo della Polizia di Stato e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza in Italia dal 4 marzo 2021

Lamberto Giannini: “L’Italia? Sull’antisemitismo è vigile!”

Il Capo della Polizia, premiato con il “King David Award”, espone gli atout delle forze dell’ordine tricolori nell’efficace tutela degli ebrei

In Italia, Capo della Polizia di Stato e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, è dal 4 marzo di quest’anno Lamberto Giannini. Classe 1964, romano a denominazione d’origine controllata, funzionario, prefetto e poliziotto, si è laureato in giurisprudenza all’Università La Sapienza ed è entrato al Ministero degli Interni come vice commissario, inizialmente in servizio presso le Questure di Torino e della capitale.
Il 7 novembre scorso a Cracovia, Lamberto Giannini è stato premiato con il “King David Award” da parte della Europan Jewish Association per il suo lavoro di protezione delle comunità ebraiche residenti nella Penisola. Molti ebrei dicono di sentirsi molto più al sicuro in Italia rispetto ad altri Paesi europei, sia orientali che occidentali.

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La consegna del "King David Award" a Cracovia a Lamberto GIannini, capo della Polizia di Stato italiana, da parte della European Jewish Association
La consegna del “King David Award” a Cracovia a Lamberto GIannini, capo della Polizia di Stato italiana, da parte della European Jewish Association
La consegna del "King David Award" a Cracovia a Lamberto GIannini, capo della Polizia di Stato italiana, da parte della European Jewish Association
La consegna del “King David Award” a Cracovia a Lamberto GIannini, capo della Polizia di Stato italiana, da parte della European Jewish Association

Che cosa hanno fatto l’Italia e la polizia italiana in più rispetto agli altri nel contrasto all’antisemitismo?
“In Italia c’è tantissima attenzione su questo tema da parte delle istituzioni e di tutte le forze dell’ordine. Questo anche per motivi storici. Sentiamo il dovere di tutelare una comunità che, in passato, è stata colpita da un grave attentato come quello alla sinagoga di Roma nel 1982, dove perse la vita un bambino. Negli ultimi anni ci sono state tantissime misure contro associazioni indagate e poi portate a processo con l’accusa di antisemitismo, cosa iniziata soprattutto a partire dagli anni Novanta a seguito dell’introduzione della Legge Mancino contro le discriminazioni razziali. Più recentemente va ricordato il processo contro ‘Stormfront’, una piattaforma online che aveva degli addentellati con dei suprematisti americani e con il Ku Klux Klan e che pubblicava cose indicibili e negazioniste. Andando perfino a giustificare quanto accaduto con la Shoah e individuando gli ebrei come il male assoluto”.

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Si tratta, quindi, prevalentemente di una maggiore capacità operativa delle forze dell’ordine italiane rispetto a quelle di altri Paesi?
“Non soltanto. Un valore aggiunto è dato dal rapporto con le comunità ebraiche. Le persone delle comunità ci segnalano situazioni anomale, ci danno indicazione e segnalano eventi che ritengono di particolare criticità. Questo rapporto costante fa la differenza. L’esempio migliore è la comunità ebraica di Roma, che è fortissimamente radicata sul territorio. Certo anche la dimensione operativa è importante. Un altro nostro punto di forza è il costante coordinamento e lo scambio di informazioni tra le diverse forze dell’ordine italiane, che permette una maggiore efficacia sul piano operativo”.

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Lamberto Giannini è Capo della Polizia di Stato e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza in Italia dal 4 marzo 2021
Lamberto Giannini è Capo della Polizia di Stato e Direttore Generale della Pubblica Sicurezza in Italia dal 4 marzo 2021

È cambiato qualcosa con lo scoppio della crisi sanitaria?
“L’antisemitismo in sé non è cambiato. Sono cambiati i problemi e le emergenze a cui vengono legati i discorsi sull’antisemitismo da parte di alcuni. La pandemia ha rafforzato i discorsi online sull’esistenza di un complotto. Il Web è un campo molto vasto in cui tante persone esprimono dichiarazioni di odio. Questi sono reati che, come tali, vengono perseguiti. Stiamo osservando come molte persone che vengono denunciate spesso non si rendano nemmeno conto della gravità dei gesti e delle frasi che esprimono e che invece hanno conseguenze giuridiche”.

Lei vede dell’antisemitismo nelle manifestazioni pro-Palestina che si tengono in Italia?
“Va fatta una grossa distinzioni tra il pericolo terrorismo dei ‘lupi solitari’ e le attività pro Palestinesi in merito alle quali qualche volta sono emersi slogan odiosi. Queste ultime hanno generato in passato tensioni che però stanno via via scemando. Negli ultimi anni abbiamo avuto momenti di tensione per via della partecipazione della Brigata Ebraica alle manifestazioni del 25 aprile. Ciò non va confuso con il discorso dei ‘lupi solitari’, che è estremamente diverso seppure esistente perché i fatti internazionali mostrano che il rischio terrorismo è sempre presente”.

(il presente articolo di approfondimento appartiene a un reportage speciale realizzato dal giornalista Luca Steinmann per il quotidiano italiano “La Verità”)

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Luciana Lamorgese e Lamberto Giannini, rispettivamente Ministro degli Interni e Capo della Polizia in Italia
Luciana Lamorgese e Lamberto Giannini, rispettivamente Ministro degli Interni e Capo della Polizia in Italia