La macchina dispettosa – La voiture espiègle

Max and Mr. Rossi Image by ChatGPT
Max and Mr. Rossi Image by ChatGPT

C’era una volta una macchina di nome Max, con un passato pieno di avventure. Il signor Rossi l’aveva comprata da poco, ignaro delle birichinate che Max aveva in serbo.

Un tempo, Max era stata la compagna di giochi di un ragazzo appassionato di velocità, che la faceva ruggire come una belva su strade strette e curve mozzafiato. Ma un giorno sfortunato, il ragazzo andò a sciare e si fece male in una caduta rovinosa.

Il padre, deciso a disfarsi di Max ormai inutile, la vendette al signor Rossi, un uomo anziano e tranquillo che amava la guida placida e senza scossoni.

Max, abituata a sfrecciare come un fulmine, si annoiava a morte con il signor Rossi. E così, cominciò a fare dispetti.

Un giorno, il signor Rossi decise di portare Max a fare un giretto in campagna, tra prati verdi e stradine tortuose. Ma Max aveva altri piani: iniziò a emettere strani rumori, a sobbalzare vistosamente e a fare capricci come una diva sul set di un film.

« Che diavolo stai facendo, Max? » esclamò il signor Rossi, con la pazienza ormai agli sgoccioli. « Non puoi andare un po’ più piano?« 

« Ahah, no no no! Mi annoio, voglio sgranchirmi le ruote! » rispose Max con un clacson strombazzante. « Voglio sentire il vento che mi accarezza la carrozzeria, vroom! vroom! Tu sei troppo lento, signor Rossi – ti devo insegnare io come si guida!« 

Il signor Rossi si infuriò, apostrofando Max come una « macchina maleducata ». Provò a fermarla, ma Max continuò a correre e a fare i suoi scherzi, incurante delle proteste del povero signore.

« Max, sei una macchina dispettosa! Smettila, ti prego! » gridò il signor Rossi. « Non ti lascerò più guidare, voglio scendere!« 

« Oh, oh, oh! » ridacchiò Max con aria maliziosa. « Scommetto che non puoi prendermi! Vroom! Vroom! » E accelerò ancora, come se volesse sfidare la strada stessa.

La corsa pazza finì in un pantano di fango. Il signor Rossi scese, coperto di melma e decisamente arrabbiato.

« Max, guarda che disastro hai combinato! Sono tutto sporco…« 

Max non si scompose. « È colpa tua, signor Rossi! » ribatté con tono impertinente. « Parli parli, io mi distraggo e finiamo nel fango. Se mi avessi lasciata correre come volevo, non saremmo finiti in questo pasticcio.« 

Il signor Rossi sbuffò. « Non è colpa mia! Sei tu che sei una ribelle a quattro ruote! Non so cosa devo fare con te.« 

Max replicò: « Intanto toglimi da questo pasticcio. Mi sento tutta appiccicosa, forza, dai una spinta così esco dal fango.« 

Il signor Rossi, ancora furioso, si mise dietro la macchina e cominciò a spingere. Proprio nel momento dello sforzo massimo, però, il signor Rossi… lasciò andare un peto sonoro.

Max ne approfittò per scattare fuori dal fango e fermarsi poco distante, cominciando a sputare fumo denso dalla marmitta – e un rivolo di olio finì dritto sulla faccia già malconcia del signor Rossi.

Ora il signor Rossi puzzava come un vecchio magazzino di scarpe, coperto di olio e fango.

« Max, sei una macchina maledetta! » sbottò.

Max sorrise sorniona. « Ahah, forse dovresti imparare a controllare meglio i tuoi gas… e io dovrei cambiare l’olio più spesso!« 

Il signor Rossi scosse la testa, ridendo suo malgrado. « Sai, Max, sei una macchina davvero speciale. Meglio fermarci a pulire tutto, poi ti porto all’autolavaggio e io vado a ripulirmi in hotel. E chissà, magari dopo continueremo il nostro viaggio… con un po’ più di emozione!« 

I due, dopo essersi ripuliti dal fango e dall’olio, raggiunsero un posto incantevole, con un panorama mozzafiato che sembrava abbracciare l’intera vallata. Seduti lì, in un silenzio complice, Max guardò il signor Rossi con un’espressione malinconica, come se i ricordi le affollassero la « mente » di metallo.

« Sai, signor Rossi, » disse con un tono quasi nostalgico, « prima di incontrarti, ero felice. Ero con il mio vecchio proprietario, eravamo giovani e spensierati, come due fuorilegge su quattro ruote. Facevamo corse pazze, sfidavamo le curve più strette e ci divertivamo un mondo. Ti chiedo scusa se ti ho fatto prendere paura – non volevo spaventarti così tanto. »

Il signor Rossi sorrise, con gli occhi che si illuminavano di comprensione. « Sì, Max, non fa niente. Immagino come vi siate divertiti insieme, come due complici in una corsa senza fine. Anche io ero così un tempo. » aggiunse con una punta di rimpianto. « Correvo con la mia bicicletta, poi passai al motorino, e persino con un cavallo focoso… ero giovane, pieno di energia e con un cuore che batteva forte per l’avventura.« 

Max lo interruppe, con un tono leggermente accusatorio, come un motore che inizia a borbottare. « Sì, ma poi è cambiato tutto. Hai comprato me e hai cercato di farmi diventare una macchina tranquilla e noiosa, lenta come te. »

Il signor Rossi rise piano, un suono caldo e rassicurante. « Ah, Max, non è che io voglia farti diventare noiosa. È solo che con l’età ho imparato a essere più prudente. Quattro ruote sono meglio di due, sai? E anche meglio di un cavallo che può imbizzarrirsi. »

Max sbuffò, con un leggero brontolio di motore che sembrava un sospiro metallico. « Sì, capisco. Ma non è la stessa cosa. Io ero felice con il mio vecchio proprietario. Eravamo una squadra, una coppia perfetta che dava gas a tutta forza, senza paura del domani. »

Il signor Rossi le mise una mano sul cofano, con un gesto affettuoso e quasi paterno. « Sì, Max, capisco. Ma anche io ho le mie ragioni. Voglio essere sicuro, voglio sentirmi al sicuro. E con te, posso esserlo… almeno finché le tue gomme tengono la strada? »

Max rispose, con una punta di amarezza: « È questo che vuoi per me? Finire al rottame quando sarò vecchia, con i pezzi sparsi chissà dove? »

Il signor Rossi si fermò, colpito dalle parole di Max, come se avesse toccato un tasto profondo. « Sì, Max… è vero. Un giorno sarai vecchia e forse non sarai più utile come adesso. Ma fino ad allora, voglio godermi il tempo che abbiamo insieme – i chilometri che percorreremo, i paesaggi che vedremo. »

Max sorrise, con un leggero bagliore dei fari, come se una scintilla di accettazione si fosse accesa dentro il suo « cuore » meccanico.

« Sì, signor Rossi, adesso mi piace come tu ragioni. Forse dovremmo godercela finché possiamo – le strade dritte, le curve strette, i tramonti sulle montagne svizzere. »

Zaira Sellerio

La voiture espiègle

Il était une fois une voiture nommée Max, avec un passé rempli d’aventures. M. Rossi venait de l’acheter, sans se douter des tours que Max avait en réserve.

Autrefois, Max avait été la compagne de jeu d’un jeune homme passionné de vitesse, qui la faisait rugir comme une bête sur des routes étroites et des virages à couper le souffle. Mais un jour malheureux, le garçon alla skier et se blessa dans une chute terrible.

Son père, déterminé à se débarrasser de Max, désormais « inutile », la vendit à M. Rossi — un homme âgé et calme qui aimait conduire paisiblement, sans secousses ni précipitation.

Max, habituée à filer comme l’éclair, s’ennuyait à mourir avec M. Rossi. Et donc, elle commença à faire des farces.

Un jour, M. Rossi décida d’emmener Max faire un tour à la campagne, entre champs verts et chemins sinueux. Mais Max avait d’autres plans : elle se mit à émettre des bruits étranges, à trembler violemment et à faire des caprices comme une diva sur un plateau de tournage.

« Mais qu’est-ce que tu fais, Max ? » s’exclama M. Rossi, sa patience à bout. « Tu ne peux pas aller un peu plus lentement ? »

« Ahah, non non non ! Je m’ennuie, il faut que j’étire mes roues ! » répondit Max en klaxonnant bruyamment. « Je veux sentir le vent caresser ma carrosserie, vroom ! vroom ! Tu es trop lent, M. Rossi — je vais devoir t’apprendre à conduire correctement ! »

M. Rossi se mit en colère et traita Max de « machine mal élevée ». Il essaya de l’arrêter, mais Max continua à rouler et à faire ses farces, ignorant les protestations du pauvre homme.

« Max, tu es une machine espiègle ! Arrête, s’il te plaît ! » cria M. Rossi. « Je ne te laisserai plus conduire, je veux descendre ! »

« Oh, oh, oh ! » ricana Max malicieusement. « Je parie que tu ne peux pas m’attraper ! Vroom ! Vroom ! » Et elle accéléra encore, comme pour défier la route elle-même.

La folle course se termina dans un marécage boueux. M. Rossi sortit de la voiture, couvert de boue et furieux.

« Max, regarde ce désordre ! Je suis complètement sale… »

Max ne broncha pas. « C’est ta faute, M. Rossi ! » répliqua-t-elle avec insolence. « Tu parles trop — je me suis distraite et nous avons fini dans la boue. Si tu m’avais laissée courir comme je voulais, nous ne serions pas dans ce pétrin. »

M. Rossi souffla. « Ce n’est pas ma faute ! Tu es une rebelle à quatre roues ! Je ne sais pas quoi faire de toi. »

Max répondit : « Pour l’instant, comment serait-ce si tu m’aidais à sortir de ce pétrin ? Je me sens toute collante. Allez, pousse-moi pour que je sorte de la boue. »

Toujours furieux, M. Rossi se mit derrière la voiture et commença à pousser. Mais au sommet de son effort, M. Rossi… laissa échapper un gros pet.

Max profita du moment pour bondir hors de la boue et s’arrêter un peu plus loin, soufflant une épaisse fumée par son pot d’échappement — et un filet d’huile atterrit directement sur le visage déjà misérable de M. Rossi.

Désormais, M. Rossi sentait le vieux dépôt de chaussures, couvert d’huile et de boue.

« Max, espèce de machine maudite ! » s’exclama-t-il.

Max sourit malicieusement. « Ahah, peut-être devrais-tu apprendre à contrôler ton propre gaz… et moi, je devrais probablement changer mon huile plus souvent ! »

M. Rossi secoua la tête, riant malgré lui. « Tu sais, Max, tu es vraiment une voiture spéciale. D’abord, nettoyons-nous — puis je t’emmènerai au lavage, et j’irai me nettoyer dans un hôtel. Et qui sait, peut-être qu’après cela, nous continuerons notre voyage… avec un peu plus d’excitation ! »

Après avoir enlevé la boue et l’huile, ils atteignirent un endroit magnifique, avec une vue à couper le souffle qui semblait embrasser toute la vallée. Assis là, dans une complicité silencieuse, Max regarda M. Rossi avec une expression mélancolique, comme si des souvenirs remplissaient son « esprit » métallique.

« Tu sais, M. Rossi, » dit-elle sur un ton nostalgique, « avant de te rencontrer, j’étais heureuse. J’étais avec mon ancien propriétaire — nous étions jeunes et insouciants, comme deux hors-la-loi à quatre roues. Nous courions comme des fous, défions les virages les plus serrés, et nous nous amusions énormément. Je suis désolée si je t’ai fait peur — je ne voulais pas t’effrayer autant. »

M. Rossi sourit, les yeux éclairés de compréhension. « Oui, Max, ce n’est rien. Je peux imaginer combien vous vous êtes amusés — deux partenaires dans une course sans fin. J’étais comme ça autrefois aussi, » ajouta-t-il avec une pointe de regret. « Je courais à vélo, puis en scooter, même sur un cheval fougueux… j’étais jeune, plein d’énergie, avec un cœur qui battait vite pour l’aventure. »

Max l’interrompit sur un ton légèrement accusateur, comme un moteur qui commence à gronder. « Oui, mais ensuite tout a changé. Tu m’as achetée et as essayé de faire de moi une voiture calme et ennuyeuse — aussi lente que toi. »

M. Rossi rit doucement, d’un son chaleureux et rassurant. « Ah, Max, ce n’est pas que je veuille que tu sois ennuyeuse. C’est juste qu’avec l’âge, j’ai appris à être plus prudent. Quatre roues valent mieux que deux, tu sais ? Et mieux qu’un cheval qui pourrait s’emballer. »

Max souffla, avec un léger grondement de moteur qui ressemblait à un soupir métallique. « Oui, je comprends. Mais ce n’est pas pareil. J’étais heureuse avec mon ancien propriétaire. Nous étions une équipe, un duo parfait donnant tout à fond, sans peur de demain. »

M. Rossi posa sa main doucement sur le capot, dans un geste affectueux, presque paternel. « Oui, Max, je comprends. Mais j’ai aussi mes raisons. Je veux être en sécurité, je veux me sentir en sécurité. Et avec toi, je le peux… au moins tant que tes pneus tiennent la route ? »

Max répondit, avec une pointe d’amertume : « C’est ça que tu veux pour moi ? Finir à la casse quand je serai vieille, avec mes pièces éparpillées n’importe où ? »

M. Rossi s’arrêta, frappé par les paroles de Max, comme si elle avait touché quelque chose de profond. « Oui, Max… c’est vrai. Un jour, tu seras vieille et peut-être que tu ne seras plus aussi utile qu’aujourd’hui. Mais d’ici là, je veux profiter du temps que nous avons ensemble — des kilomètres que nous parcourrons, des paysages que nous verrons. »

Max sourit, ses phares brillant doucement, comme une étincelle d’acceptation qui s’allumait dans son « cœur » mécanique.

« Oui, M. Rossi, maintenant j’aime ta façon de penser. Peut-être devrions-nous en profiter tant que nous le pouvons — les routes droites, les virages serrés, les couchers de soleil sur les montagnes suisses. »

Il cucchiaio di legno – La cuillère en bois

Critique

Max n’est pas une voiture comme les autres : elle a un passé rempli de courses audacieuses, de virages à couper le souffle et d’aventures inoubliables. Aujourd’hui, son nouveau propriétaire, le calme M. Rossi, tente de lui apprendre une conduite plus douce… mais Max a ses propres idées !

Entre farces comiques et moments de douce nostalgie, cette histoire de Zaira Sellerio emmène le lecteur bien au-delà d’une simple balade sur la route : c’est un véritable voyage de la vie. Elle raconte l’amitié, la liberté, les souvenirs et la manière d’apprendre à vivre avec ceux qui nous entourent sans renoncer à ce que nous sommes vraiment.

Parfaite pour les enfants et les jeunes lecteurs, mais aussi pour les adultes qui souhaitent se laisser emporter par la légèreté et l’imagination d’un récit vivant et émouvant, Max est une invitation à savourer chaque virage du chemin, qu’il soit réel ou métaphorique.

Quelques récompenses pour son œuvre

  • National Poetry Prize “Arturo Massimi” in October 1999, Mentana – Rome.

  • Plaque for the narrative prize at the international competition “Pelosa” in Messina, November 2000.

  • Poetry plaque awarded by the Province of Rome, October 2000.

  • International Competition “Antonio de Curtis” in Rome.

  • Poets and Society Prize, German-Swiss delegation (international competition, honorable mention).

  • Unpublished Poetry Prize, 5th edition of the “L’attualità – Bartolucci” prize, finalist diploma, October 27, 2001.

  • International Artistic-Literary Competition “Antonio de Curtis – Totò,” Rome, October 22, 2002.

  • ALIAS (Italian-Australian Writers’ Academy, in collaboration with C.R.A.S.E.S. in Palermo).

  • International Literary Competition, 3rd ex-aequo poetry prize, October 10, 2003.

  • First Poetry Prize at the “Il Salotto dell’Arte” gallery, Rome, March 22, 2009.

  • “A Life for Culture” Prize, “Il Salotto dell’Arte” gallery, Rome.

  • 4th International Literary Prize “Europa” for the novel From the Depths of the Heart, May 11, 2014, Lugano.

  • 2nd Navarro Prize for the novel From the Depths of the Heart, May 13, 2018, Sambuca di Sicilia – Sicily.

  • Special Lilly Broggi Prize “La Pergola Arte” for the novel From the Depths of the Heart, Florence, October 27, 2018.

  • 5th Prize for the novel From the Depths of the Heart at Versilia Club “Massa, Fairy-Tale City of Sea and Marble,” September 28, 2019.

  • 1st International Prize dedicated to the female universe “Donne d’Amore” V. Barrett, poetry section for “On the Steps of Piazza di Spagna.”

  • 1st Prize for the literature section – novel, for the text Courage Is Female, Rome, May 22, 2023.

  • Poetry Prize “At Your Feet,” city of Mercogliano (AV), for the poem “And There I Met My Mother,” September 8, 2024.

  • 11th Edition San Valentino Prize – City of Atripalda (AV) – Cupido World Wide Section, for the poem “Ich habe dich geliebt” (I Loved You), April 26–27, 2025.

K16 TRADE & CONSULTING SWITZERLAND

Inscrivez-vous à notre newsletter


Nous existons aussi pour informer et être informés, c’est l’une de nos missions. Lorsque vous êtes ici sur ce site, c’est comme si nous étions ensemble physiquement, peut-être en train de discuter du plus et du moins ou de parler d’affaires. Mais si vous êtes « loin », vous pouvez toujours rester en contact avec nous en vous inscrivant à notre newsletter !

    Nos partenaires stratégiques



    Qui sommes-nous ?


    Swissfederalism est une association moderne qui suit le processus de transformation numérique et est configurée comme une entité entièrement numérisée et en réseau. Si vous avez besoin de nous, nous sommes là, sur le web !

    Swiss Federalism

    Pour votre sécurité


    Nous sommes très sensibles à la question de la confidentialité et de la protection des données de nos clients et des utilisateurs qui visitent notre site, car la confidentialité est une valeur importante.

    Faites une donation


    Swissfederalism est une association à but non lucratif qui vit grâce aux dons et aux cotisations de ses membres. Nous avons besoin de votre soutien !

    Vous pouvez envoyer votre contribution sur le compte suivant IBAN : CH15 0873 1557 4858 1200 1 Titulaire du compte : Swiss Federalism 8737 Gommiswald Numéro de compte : 5574.8581.2001 Clearing : 8731 BIC/SWIFT : LINSCH23
    Nouvelles du monde du web


    Made with LOVE by: Innovando GmbH

    Privacy Preference Center