Settimana della Lingua italiana nel Mondo
La settimana della lingua italiana nel mondo è un evento culturale internazionale che si svolge ogni anno dal 2001 nel mese di ottobre, su iniziativa dell’allora presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini, con lo scopo di promuovere la lingua italiana, in tutto il mondo.
La Settimana della Lingua italiana nel mondo è divenuta nel tempo una delle più importanti iniziative dedicate alla celebrazione della lingua italiana nel mondo ed ogni edizione è consacrata ad un tema specifico concernente l’ambito d’uso della lingua italiana.
La settimana della lingua italiana nel mondo si tiene ogni anno dal 2001 nella terza settimana di ottobre, con il patronato del Presidente della Repubblica Italiana, coinvolge enti e soggetti plurimi, tra i quali: associazioni di italiani all’estero, cattedre di italianistica e romanistica delle università, comitati della Società Dante Alighieri, Accademia della Crusca, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, consolati italiani, istituti italiani di cultura all’estero, e al Governo della Confederazione elvetica.
L’edizione 2022, in programma dal 17 al 23 ottobre, avrà come tema “L’italiano e i giovani”, con l’obiettivo di esplorare le modalità con cui linguaggi e strumenti di comunicazione stanno evolvendo attraverso le generazioni di nativi digitali, nell’ottica di trasmettere, in Italia e all’estero, l’immagine di una lingua e, con essa, di un Paese forti del proprio passato, ma allo stesso tempo vivi e creativi nel presente. Nello stesso spirito, si è indetto il concorso “Inventa il titolo della SLIM 2022”, rivolto alle scuole italiane statali e paritarie all’estero, con cui si è data voce proprio ai giovani che hanno scelto il sottotitolo della manifestazione: “Come scusa? Non ti followo”, proposto dagli studenti della Scuola Italiana di Montevideo.
Lingua italiana in breve
L’italiano è una lingua neolatina, ovvero derivata dal latino volgare parlato in Italia nell’antichità romana e profondamente trasformatosi nel corso dei secoli.
Già in epoca classica esisteva un uso “volgare” del latino, pervenutoci attraverso testi non letterari, graffiti, iscrizioni non ufficiali o testi letterari attenti a riprodurre la lingua parlata, come accade spesso nella commedia.
Con la caduta dell’Impero romano e la formazione dei regni romano-barbarici, si verificò una sclerotizzazione del latino scritto (che diventò lingua amministrativa e scolastica), mentre il latino parlato si fuse sempre più intimamente con i dialetti dei popoli latinizzati, dando vita alle lingue neolatine, tra cui l’italiano.
La lingua volgare scritta verso il 1200 viene utilizzata anche in alcuni testi letterari e nel 1224 venne pubblicato il famoso “Cantico delle creature” di San Francesco d’Assisi, scritto in volgare umbro.
L’assetto dell’italiano discende, da quello del volgare fiorentino trecentesco: il ruolo di questo volgare nella formazione dell’italiano è tanto importante che in alcuni casi gli storici della lingua descrivono il fiorentino trecentesco già come “italiano antico” e non come “volgare fiorentino”. Al tempo i tre più grandi e famosi scrittori in volgare del secolo, Dante, Petrarca e Boccaccio, erano toscani inoltre, nel quattordicesimo secolo Firenze era considerata una potenza economica e culturale.
Nella lingua italiana grande rilevanza hanno avuto Dante Alighieri, Pietro Bembo e Alessandro Manzoni, teorici e innovatori dell’italiano, particolarmente interessati al tema delle differenze stilistiche di scritto e parlato: Dante fu il primo a intuire le potenzialità del volgare, Bembo ne stabilì le regole, Manzoni conferì valore letterario all’oralità.
Nel 1612 l’Accademia della Crusca pubblica la prima edizione del suo Vocabolario, basato rigidamente sulla lingua usata dagli scrittori fiorentini del Trecento.
Nel ‘700 l’influenza della cultura illuministica francese determina l’entrata nel lessico di un grandissimo numero di francesismi.
L’800 è un periodo caratterizzato da uno scontro tra Classicisti contrari ai francesismi e Romantici che volevano una lingua piú fresca e moderna: la crescita della media borghesia porta al successo della corrente romantica. Nel 1840 viene pubblicato “I promessi Sposi” di Alessandro Manzoni in lingua fiorentina parlata dal ceto medio. Nel 1861 si raggiunge l’Unità politica nel Regno d’Italia che diede inizio al processo di unificazione linguistica della penisola e nel 1877 viene istituito l’obbligo scolastico per due anni anche se la maggioranza della popolazione rimase analfabeta fino alla fine del secolo ovvero non era in grado di leggere, scrivere e parlava solo il dialetto.
Durante il ‘900 la scolarizzazione, resa obbligatoria fino a 14 anni dal 1962 e l’opera di radio e televisione, cinema e giornali ridussero drasticamente l’anafabetismo; inoltre il flusso migratorio interno degli anni Cinquanta e Sessanta in cui un gran numero di Italiani si trasferirono dalle regioni povere del Sud verso le grandi città industriali del Nord, insieme al fenomeno dell’urbanesimo, (trasferimento dalle campagne alle città), resero necessario l’apprendimento della lingua italiana. Durante questo secolo vennero introdotti molti anglicismi, determinati dal prestigio raggiunto in campo scientifico, tecnologico ed economico dai paesi di lingua inglese, soprattutto dagli Stati Uniti d’America.
Oggi, la lingua italiana è una lingua dinamica, in continua e costante evoluzione e dal punto di vista lessicale sono state introdotte parole nuove dovute all’influenza delle lingue straniere.
La cultura del Grigionitaliano rimane un… patrimonio unico
Svizzera e Grigioni per la promozione di italiano e romancio
La lingua italiana nel mondo
È inoltre riconosciuto e tutelato come “lingua della minoranza nazionale italiana” dalla Costituzione slovena e croata nei territori in cui vivono popolazioni di dialetto istriano e in Brasile.
In passato, l’italiano è stato lingua ufficiale (o coufficiale), per periodi diversi, in Corsica fino al 1859, nelle Isole Ionie fino al 1864, a Nizza fino al 1870, nel Principato di Monaco fino al 1919 ed a Malta fino al 1934. Durante la seconda guerra mondiale fu per breve tempo lingua ufficiale di territori annessi come le province di Lubiana, Spalato e Cattaro; nel corso dello stesso conflitto, o immediatamente dopo, perse inoltre lo stato di ufficialità nei territori sloveni del Goriziano e del Carso, nell’isola di Cherso e nelle allora province di Fiume e Zara (Croazia), in Albania, nel Dodecaneso, nonché in Libia, Etiopia ed Eritrea e rimase lingua ufficiale in Somalia fino al 1963.
La lingua italiana è la quarta lingua più studiata nel mondo.
La lingua italiana in Svizzera
In Svizzera l’italiano è una delle quattro lingue ufficiali insieme al tedesco, al francese e al romancio.
Il territorio di lingua italiana, conosciuto anche come Svizzera italiana è costituito dal Canton Ticino e dalle quattro valli italofone del Cantone Grigioni (le valli Poschiavo, Bregaglia, Mesolcina e Calanca).
Essendo lingua minoritaria, l’italiano in Svizzera gode di protezione e sussidi da parte di Confederazione e cantoni.
La lingua italiana in Slovenia
L’italiano è lingua ufficiale insieme allo sloveno nei quattro comuni costieri di Ancarano, Capodistria, Isola d’Istria e Pirano.
La lingua italiana in Croazia
L’italiano è lingua ufficiale nella regione Istria insieme al croato ed è lingua coufficiale nella cittadina di Cherso (situata nell’omonima isola) a Fiume, Zara e in altre città costiere della Dalmazia.
La lingua italiana a San Marino
L’italiano è lingua nazionale di Stato.
La lingua italiana nell’Ordine di Malta
L’italiano è la lingua ufficiale ed è usato nelle occasioni formali e solitamente negli eventi internazionali o dove gli italiani siano in maggioranza.
La lingua italiana in Brasile
In Brasile è lingua ufficiale a Santa Teresa e Vila Velha, e come tale insegnata obbligatoriamente nelle scuole. A Rio Grande do Sul è riconosciuto come lingua ufficiale regionale, mentre a San Paolo è diffusa ma non è considerata ufficialmente.
La lingua italiana nei paesi in cui non vi è un riconoscimento ufficiale
In alcuni Paesi l’italiano è piuttosto diffuso pur non avendo un riconoscimento ufficiale: Malta e Albania sono i Paesi in cui l’italiano è maggiormente parlato ma anche in Argentina (stime non ufficiali indicano addirittura più di 5000000 di italofoni) nonchè Canada, Francia e USA.
Accademia della Crusca
L’Accademia della Crusca è un’istituzione italiana che raccoglie studiosi ed esperti di linguistica e filologia della lingua italiana e rappresenta una delle più prestigiose istituzioni linguistiche d’Italia e del mondo.
L’accademia è stata fondata a Firenze nel 1583 da Leonardo Salviati noto col nome di Infarinato il quale e contribuì attivamente alla stesura del Vocabolario e nel 1585 si costituì ufficialmente intorno a uno statuto.
L’origine di questa istituzione ha un prologo del tutto “anti-accademico” in quanto suoi fondatori si erano chiamati inizialmente la brigata dei Crusconi e costituivano una sorta di circolo i cui soci erano soliti radunarsi in allegre occasioni conviviali, durante le quali recitavano per gioco “cruscate”, ossia discorsi colti ma dallo stile giocoso e scherzoso. L’intenzione dichiarata, che già si evince dalla scelta del nome, è di distaccarsi dalle pedanterie dell’Accademia fiorentina, protetta dal granduca Cosimo I de’ Medici, e di contrapporsi al suo stile severo e classicista. I crusconi combattevano contro la pedanteria classicista anche con l’umorismo, la satira, e l’ironia, senza che questo compromettesse l’intenzione primaria del gruppo, prettamente letteraria, ed esplicata spesso in dispute letterarie di alto livello.
La Crusca è la più antica accademia linguistica del mondo e in oltre quattro secoli di attività si è sempre distinta per lo strenuo impegno a mantenere “pura” la lingua italiana, pubblicando, già nel 1612, la prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, che servì da esempio lessicografico anche per le lingue francese, tedesca e inglese.
Nel 1636, il cardinale Richelieu creò l‘Académie française sul modello dell’Accademia della Crusca.
Oggi l’Accademia fa parte della Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali, il cui compito è quello di elaborare una linea comune di protezione di tutte le lingue nazionali europee.
Dante Alighieri
Dante Alighieri, nato Durante di Alighiero degli Alighieri conosciuto semplicemente anche con il solo nome Dante, nacque a Firenze nell’allora Repubblica fiorentina (oggi Italia), nel 1265 e morí a Ravenna nell’allora Stato Pontificio (oggi Italia), nel 1321, è stato un poeta, scrittore e politico italiano considerato il padre della lingua italiana.
La sua fama è dovuta alla Divina Commedia universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.
Dante è diventato uno dei simboli dell’Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosue Carducci che ha lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo.