I Cantoni svizzeri migliorano la loro attrattività fiscale
Il “BAK Taxation Index” ha svelato un calo dal 16,9 al 13,9 per cento del carico ordinario, usando il 2017 come anno di riferimento “pre-RFFA”
Il “BAK Taxation Index”, realizzato dall’istituto di ricerca BAK Economics con sedi a Berna, Basilea, Lugano e Zurigo, mostra che nei Cantoni svizzeri l’onere fiscale per le imprese con tassazione ordinaria è diminuito significativamente in seguito alla Riforma Fiscale e al Finanziamento dell’AVS (RFFA).
Allo stesso tempo, negli ultimi due anni l’onere fiscale delle località concorrenti a livello internazionale è rimasto relativamente stabile. Ciò ha portato ad un ulteriore miglioramento dell’attrattiva fiscale dei Cantoni svizzeri.
Per la prima volta, un cantone elvetico ha sostituito Hong Kong al primo posto della graduatoria, con numerosi altri territori della Confederazione nelle posizioni vicine.
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Un’analisi resa effettiva perché sul carico fiscale ordinario
Il BAK Taxation Index misura regolarmente l’onere fiscale ordinario per le imprese nei Cantoni svizzeri e nelle loro più importanti località concorrenti a livello internazionale.
L’edizione attuale esamina come la RFFA, entrata in vigore all’inizio del 2020, abbia influenzato l’attrattività dei Cantoni nello scenario della concorrenza fiscale internazionale.
Questa analisi si concentra sul carico fiscale ordinario, mentre non considera né la situazione delle imprese che hanno beneficiato in precedenza di privilegi fiscali cantonali, né gli effetti specifici di riduzione delle imposte degli strumenti di ricerca e sviluppo della STAF (Patent Box e Deduzioni R&S).
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La RFFA ha ridotto la pressione fiscale di circa il 3 per cento
Negli ultimi due anni, la maggior parte dei Cantoni ha abbassato le imposte sugli utili e sul capitale nell’ambito della RFFA.
Nel complesso, in molte località ciò ha portato a una chiara riduzione dell’onere fiscale effettivo (EATR) per le imprese.
La media ponderata del PIL di tutti i 26 Cantoni è scesa di -1,9 punti percentuali, ossia dal 15,8 per cento al 13,9 per cento tra il 2019 e il 2021.
Adottando il 2017 come anno di riferimento pre-RFFA per tenere conto che i Cantoni di Basilea Città e Vaud hanno anticipato la riforma, la diminuzione della media è di ben -3,0 punti percentuali (dal 16,9 per cento al 13,9 per cento).
Le variazioni della pressione fiscale effettiva tra il 2019 e il 2021 si muovono a seconda dei Cantoni da 0 (nessun cambiamento) a circa -10 punti percentuali.
I Cantoni in cui la pressione fiscale era precedentemente alta (per gli standard svizzeri) mostrano un calo particolarmente forte. Una conseguenza è che le differenze fra i territori elvetici sono diminuite.
Nonostante i numerosi cambiamenti nella classifica, il modello regionale è rimasto relativamente stabile: la Svizzera centrale tende ad avere una pressione fiscale bassa rispetto alle altre regioni, la Svizzera orientale media e le altre grandi regioni piuttosto alta.
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La Svizzera è ora in testa alle classifiche internazionali
Dal 2003 è possibile riscontrare una tendenza internazionale verso la riduzione dell’onere fiscale effettivo delle imprese. La Svizzera ha seguito tale tendenza e ha sempre mostrato dei livelli di tassazione inferiori alla media internazionale del “BAK Taxation Index”. Questo non vale solo per la media svizzera, ma anche per il valore massimo dei 26 Cantoni.
Mentre i Cantoni elvetici hanno significativamente ridotto l’onere fiscale fino al livello attuale, negli ultimi due anni le località concorrenti internazionali hanno mantenuto l’onere relativamente stabile.
La media internazionale ponderata per il PIL dell’indice di tassazione di BAK è scesa di soli -0,2 punti percentuali dal 2019 (26,4 per cento) al 2021 (26,2 per cento).
In Europa, sono in particolare la Francia (-5,2 punti percentuali) e il Belgio (-2,0) ad aver registrato riduzioni maggiori.
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Nidvaldo, Uri, Obvaldo e Appenzello Esterno davanti a tutti
Nel confronto internazionale, l’attrattività dei Cantoni svizzeri in termini di tassazione ordinaria delle imprese da parte della RFFA è quindi migliorata.
Nel 2021 Nidvaldo ha sostituito il precedente leader Hong Kong (9,9 per cento) in cima alla classifica internazionale, con un gruppo più ampio di Cantoni come Uri, Obvaldo e Appenzello Esterno posizionati nelle immediate vicinanze.
La media ponderata per il PIL svizzero è ora inferiore alla pressione fiscale di Singapore.
Allo stesso modo, la Svizzera mostra dei livelli di tassazione inferiori rispetto ai Paesi vicini, dove gli oneri si situano tra 8,6 (Austria) e 15,4 punti percentuali (Germania) sopra la media svizzera.
Con la prevista riforma fiscale promossa dall’OCSE, alla quale anche la Svizzera ha aderito, i Cantoni svizzeri stanno già affrontando i nuovi cambiamenti imposti dalla RFFA.
Inoltre la riforma prevede una tassazione minima per le società multinazionali con un fatturato di 750 milioni di euro.
Resta da vedere come questo influirà sulla concorrenza fiscale internazionale, soprattutto per quanto riguarda le numerose imprese che ricadono sotto questa soglia di fatturato.
Verso misure per una piazza economica svizzera competitiva
Qual è la metodologia di calcolo del “BAK Taxation Index”?
Il “BAK Taxation Index” misura l’attrattività fiscale di tutti i 26 Cantoni svizzeri e delle loro più importanti località concorrenti a livello internazionale, segnatamente misurando l’onere fiscale per le imprese e per i dipendenti altamente qualificati.
Per i Cantoni svizzeri, l’onere fiscale è misurato presso il capoluogo, mentre per le sedi internazionali presso il principale centro economico.
Il “BAK Taxation Index” include tutti i tipi di tasse rilevanti ai vari livelli di governo e mostra l’effettivo carico fiscale rilevante per gli investitori.
Il “BAK Taxation Index” per le imprese misura l’onere fiscale EATR, cioè l’onere fiscale effettivo sostenuto da un’impresa.
L’indice è calcolato per una società di capitali che è composta da parti uguali di diverse attività (attività immateriali, edifici industriali, macchinari, attività finanzia-rie, inventari), che è finanziata attraverso diverse fonti (utili non distribuiti, debito, nuovo capitale) e che ha un rendimento ante imposte del 20 per cento.
Il calcolo prende in considerazione gli oneri tariffari delle varie imposte, l’interazione tra le imposte e i regolamenti più importanti per determinare la base imponibile (per esempio le regole di ammortamento e di valutazione dell’inventario).
Questo per-mette di operare un confronto degli oneri per le singole località a livello internazionale. Un confronto basato solo sulle aliquote tariffarie porterebbe invece a una rap-presentazione incompleta dell’onere fiscale.
La discussione sulla competitività di una regione e la sua attrattività per imprese e residenti non riguarda solo la pressione fiscale. Anche altri fattori di localizzazione come la capacità innovativa, la qualità della vita, le regolamentazioni, ecc. giocano infatti un ruolo importante.
Dal 2003, il “BAK Taxation Index” viene elaborato in collaborazione con il Centro di Ricerca Economica Europea (ZEW).