L'imperatore Francesco Giuseppe alla propria scrivania: nella monarchia austriaca, il sovrano era il primo funzionario dello Stato

Dalla Verantwortung asburgica all’irresponsabilità ostentata

Nella burocrazia italiana manca l’assennatezza individuale: il funzionario si appella sistematicamente a decisioni prese al di sopra di lui, per giustificarsi

Esiste una bella parola tedesca, Verantwortung, che, un tempo, era l’idea chiave della burocrazia asburgica: indicava la responsabilità che ricadeva su ogni singolo impiegato, dal più umile fino alle più alte gerarchie.
Tutti erano responsabili, perché tutti rappresentavano l’imperatore: rivolgersi a uno di loro era, in via teorica, esattamente come rivolgersi direttamente al sovrano.
Ne discese una burocrazia dai contorni leggendari: talvolta farraginosa e miope, come in certi racconti di Franz Kafka, ma, di solito, additata ad esempio di dedizione al lavoro ed integrità a tutta prova.

Così l’emergenza in Italia è diventata una perenne normalità

Scartoffie dimenticate dalla miope burocrazia italiana
Scartoffie dimenticate dalla miope burocrazia italiana

Quella Lombardia austriaca fra le paci di Utrecht e Villafranca

Va da sé che, tra la pace di Utrecht e quella di Villafranca, ovvero tra il 1713 e il 1859, anche la Lombardia annessa all’impero avesse introiettato questa filosofia e possedesse, per conseguenza, un apparato burocratico a tutta prova.
Lo stesso Carlin Porta, che certamente non era un austriacante, spesso si vantava della propria onestà e del proprio zelo di bancario pubblico di alto livello.
Poi, con l’avvento del Regno d’Italia, qualcosa cambiò: la parola burocrazia perse un poco alla volta quel suo significato di responsabilità e di impegno, assumendo una valenza affatto negativa.
Divenne, insomma, quella specie di zona franca, irta di codicilli e ostacoli e popolata di fannulloni e di gente poco corretta e molto corrotta che è oggi la rovina dell’Italia che lavora.
E non si parlò più di responsabilità, anzi: la si fuggì come il demonio.

Quando il vero problema non è il “quanto” bensì il “perché”

Bandiera della Repubblica Italiana
Bandiera della Repubblica Italiana

E con il Regno d’Italia la colpa fu subito… “di qualcun altro”

Un impiegato, da allora, ha sempre potuto appellarsi a ordini superiori, giustificarsi con errori commessi al di sopra di lui, trovare mille scuse per non assumersi mai questa benedetta responsabilità. Con gravissimo scorno dei cittadini, respinti e rimbalzati da questo muro di gomma.
Eppure, in tanti paesi europei la burocrazia non è un condensato di pastoie e di cavilli, ma è il motore che fa funzionare lo Stato.
Specialmente nell’Europa luterana, probabilmente per conseguenza dell’idea protestante del sacerdozio universale e della singola responsabilità verso Dio, la maggior parte dei pubblici funzionari non si tira indietro, di fronte ai problemi della gente, ma cerca di risolverli, assumendosene l’onere e non cercando di praticare l’italica arte dello scaricabarile.

Un secolo e mezzo di incorreggibile “questione meridionale”

Due funzionari pubblici del fisco alle prese con migliaia di pratiche inevase
Due funzionari pubblici del fisco alle prese con migliaia di pratiche inevase

In Francia così come nei Paesi luterani lo Stato “è” i cittadini

La stessa Francia, che non ha alcuna tradizione calvinista o luterana, ha creato l’ENA, l’École Nationale de l’Administration, che è il fiore all’occhiello della burocrazia europea.
In altre parole, non esiste un’unica idea della burocrazia: ne esistono almeno due. Una è quella virtuosa di cui abbiamo testé parlato: l’altra è la pseudoburocrazia (in realtà, nullocrazia) italiana.
E credo che il punto chiave che le divide e le colloca su fronti opposti sia proprio quello della responsabilità e dell’irresponsabilità.

Non chiedeteci parole: in Italia più non ne abbiamo…

Regole del "politicamente corretto" applicate nella scuola italiana
Regole del “politicamente corretto” applicate nella scuola italiana

Se la cosa pubblica è “res nullius”, la società rimane paralizzata

In Italia sono irresponsabili i giudici come i medici, i gran commis come i portalettere.
Si tratta di una variante dell’idea della cosa pubblica intesa come “res nullius” di cui abbiamo già detto in un precedente articolo.
Ed è una variante catastrofica, che paralizza le imprese, rende impossibile la vita dei cittadini, rovina i servizi.
Esiste una bella parola tedesca, Verantwortung: peccato che, in Italia, non siano ancora riusciti a tradurla in un concetto applicabile alla società civile.

Centosessant’anni di Italia, nemmeno uno di federalismo…

In un disegno a matita di Wilhelm Gause, l'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe alla scrivania nel momento di ricevimento di un dispaccio
In un disegno a matita di Wilhelm Gause, l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe alla scrivania nel momento di ricevimento di un dispaccio