La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali di Strasburgo

Corte EDU: più margine di apprezzamento per gli Stati membri

Una modifica della Convenzione per la tutela dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali snellirà in tre punti il meccanismo dei giudizi

Il primo agosto 2021 entrerà in vigore il Protocollo numero 15 recante un emendamento alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).
Il Protocollo rafforza il principio di sussidiarietà nonché il margine di apprezzamento degli Stati contraenti, migliorando così il funzionamento della Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU).
Il Protocollo numero 15 alla CEDU s’inserisce negli sforzi profusi da lunga data per garantire e migliorare il funzionamento dell’oberata Corte EDU.
Il Protocollo menziona espressamente il principio della sussidiarietà e rinvia al margine di apprezzamento degli Stati contraenti.
Conformemente al principio di sussidiarietà, spetta anzitutto agli Stati contraenti attuare e far rispettare la CEDU, disponendo comunque di un certo margine di apprezzamento.
La Corte EDU interviene soltanto in ultima istanza e tutela le persone i cui diritti e libertà non sono stati rispettati sul piano nazionale.

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Riduzione del termine di ricorso da sei a soli quattro mesi

Gli altri emendamenti alla CEDU concernono l’organizzazione e la procedura della Corte EDU.
Il termine per adire la Corte EDU è ridotto da sei a quattro mesi dalla data della decisione interna definitiva. Tale emendamento entrerà tuttavia in vigore soltanto il primo febbraio 2022.
Le Parti non hanno più il diritto di opporsi al trasferimento della competenza di una causa alla Grande Camera, ma possono essere sentite.
Inoltre, in futuro potranno candidarsi alla carica di giudice presso la Corte EDU soltanto persone con meno di 65 anni.

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Giudici sempre in carica per almeno nove anni consecutivi

In compenso potranno esercitare la loro funzione anche dopo il compimento dei 70 anni, a condizione che non abbiano ancora raggiunto la durata massima del mandato di nove anni.
Infine, la Corte EDU può dichiarare irricevibile un ricorso se il ricorrente non ha subito alcun pregiudizio significativo. Il criterio di ricevibilità vige già oggi, ma in futuro sarà possibile applicarlo anche alle cause che non sono state esaminate da un tribunale nazionale. Questi emendamenti entrano in vigore il primo agosto 2021.

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La decisiva ratifica italiana è avvenuta il 21 aprile di quest’anno

Il Protocollo n. 15 è stato aperto alla firma degli Stati contraenti il 24 giugno 2013. La sua entrata in vigore presuppone la ratifica da parte di tutti i 47 Stati parte alla CEDU.
Tale condizione è stata adempita dopo che l’Italia ha ratificato il Protocollo il 21 aprile 2021. La Svizzera ha ratificato il Protocollo il 15 luglio 2016.

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a sede del Consiglio d'Europa a Strasburgo in Francia
La sede del Consiglio d’Europa a Strasburgo in Francia

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