La Svizzera punterà al passaggio dal Diesel ai bus elettrici
Il Consiglio Federale prenderà in esame tre diverse ipotesi di abbandono delle corriere più vetuste per quelle a batteria, secondo i parametri di CO2 e rumore
Il Consiglio federale presenta le opzioni per il passaggio dai bus a Diesel ai bus elettrici nei trasporti pubblici
Il 12 marzo 2021 il Consiglio Federale ha adottato il rapporto “Promuovere l’affermazione dei vettori di trasporto non fossili nei trasporti pubblici su strada”.
Promuovere l’affermazione dei vettori di trasporto non fossili nei trasporti pubblici su strada
Da esso emerge come sarebbe possibile ridurre sensibilmente le emissioni di gas serra, di inquinanti atmosferici e delle emissioni foniche dei bus utilizzati nei trasporti pubblici, se i bus a Diesel oggi in circolazione venissero sostituiti da bus con tecnologie di propulsione che non richiedono combustibili fossili, come nel caso dei bus a batteria elettrica.
Il rapporto è stato allestito in adempimento del postulato del 15 gennaio 2019 della Commissione dei Trasporti e delle Telecomunicazioni del Consiglio nazionale (19.3000 “Promuovere l’affermazione dei vettori di trasporto non fossili nei trasporti pubblici su strada”).
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Il postulato chiedeva l’esame di misure finanziarie volte ad accelerare il passaggio dai bus a Diesel ai bus ecologici, senza impatto sul clima, che utilizzano un’energia non fossile.
Il rapporto ora pubblicato prende in esame tre scenari con diversi ritmi di passaggio dai bus a Diesel a tecnologie di propulsione che non richiedono combustibili fossili. L’attenzione è posta in particolare sui bus elettrici.
Il rapporto analizza in che misura le emissioni di CO2, di inquinanti atmosferici e il rumore possono essere ridotti in ognuno dei tre scenari. Inoltre, stima i costi aggiuntivi che ne derivano, illustrando con quali strumenti potrebbero essere coperti.
Un percorso ambizioso fra rimborsi e convenienza
Oggigiorno i bus a batteria sono ancora relativamente costosi, tuttavia in futuro i costi diminuiranno. Attualmente, un passaggio integrale e molto rapido da una flotta di bus a Diesel a una di bus a batteria non è economicamente sostenibile a causa delle risorse limitate, sia per quanto riguarda il traffico locale che il traffico regionale viaggiatori.
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I costi aggiuntivi rispetto ai bus a Diesel derivano dai costi di acquisizione più elevati e dalla necessaria infrastruttura di ricarica.
I bus a Diesel continuano inoltre a beneficiare del rimborso dell’imposta sugli oli minerali. Approvando la legge sul CO2, il Parlamento ha deciso di abolire gradualmente questo rimborso.
Il Consiglio federale si astiene attualmente dal raccomandare quale dei tre scenari di passaggio debba essere perseguito ulteriormente.
Oli minerali, viaggiatori e clima a mo’ di riferimento
Il rapporto raccomanda le seguenti possibilità di finanziamento:
Programmi nazionali di promozione esistenti: i programmi di compensazione finanziati dall’obbligo di compensazione delle emissioni di CO2 per gli importatori di carburanti (legge sul CO2) (fondazione KliK) nonché il Programma Traffico d’agglomerato (PTA) garantiscono contributi finanziari.
Imposta sugli oli minerali: qualora la revisione totale della legge sul CO2 venisse accettata nella prossima votazione referendaria, dal 2026 cesserà il rimborso dell’imposta sugli oli minerali per il traffico locale e dal 2030 per il traffico regionale viaggiatori. Le eccedenze risultanti saranno impiegate a tempo determinato dalla Confederazione per il passaggio dai bus a Diesel a sistemi di propulsione alternativi non alimentati da combustibili fossili.
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Traffico regionale viaggiatori: la Confederazione può coprire la sua quota dei costi aggiuntivi nel traffico regionale viaggiatori tramite i crediti d’impegno ordinari. Dal 2026 sarà invece necessario aumentare i crediti. I Cantoni devono pagare con le proprie risorse la loro quota di costi aggiuntivi.
Traffico locale: il finanziamento del traffico locale non è di competenza della Confederazione. Vi sono sì strumenti di promozione a livello cantonale e comunale, tuttavia per i Cantoni e i Comuni non vige l’obbligo di sostituire la propria flotta di bus del traffico locale secondo la tempistica dello scenario auspicato. A questo riguardo bisognerebbe prevedere una nuova base giuridica atta a garantire un cofinanziamento della Confederazione a favore del traffico locale.
Fondo per il clima: se la revisione totale della legge sul CO2 verrà accettata nella prossima votazione referendaria, verrà costituito un fondo per il clima. Il fondo permetterà di finanziare misure volte a ridurre le emissioni di gas serra. Sulla base di questo fondo potrebbero eventualmente essere erogati contributi per il passaggio dai bus a Diesel a sistemi di propulsione alternativi non alimentati da combustibili fossili, anche se questo elemento di promozione non è esplicitamente menzionato nella legge sul CO2.
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L’attuazione concreta delle misure proposte dovrà essere ulteriormente approfondita nel quadro di un dialogo politico tra i tre livelli statali. A riguardo è prevista una consultazione su vasta scala degli attori interessati.