Quell’isolata bandiera russa su una remota cima delle Alpi
Un monumento nel Canton Uri commemora le truppe del generale Alexander Suvorov, che il 25 settembre 1799 si sacrificarono contro i francesi rivoluzionari…
C’è un luogo remoto della Svizzera in cui garrisce una bandiera bianca, blu e rossa a strisce orizzontali; un angolo nel quale il vessillo della Confederazione Elvetica accompagna nel fresco e vivace vento delle Alpi il drappo della Federazione Russa.
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Accade ai lati del “Memoriale Suvorov” (conosciuto sul territorio fra gli autoctoni di lingua tedesca come Suworow-Denkmal o Russen-Denkmal), un monumento abbarbicato alla roccia della montagna nella Gola di Schöllenen, vicino al Ponte del Diavolo.
Il Ponte del Diavolo fra Göschenen e Andermatt
Tale discosta e irraggiungibile località sorge tra i Comuni di Göschenen a settentrione e di Andermatt a sud, con un notevole dislivello di trecento metri. In passato, il selvaggio canyon fu un grosso ostacolo sulla strada verso il Passo del San Gottardo, lungo la strada che dal Canton Uri conduceva in Ticino, e viceversa.
Questo ostacolo, per secoli pressoché insormontabile, isolò quasi completamente la Valle di Orsera o Urserental, la cui vita in passato trascorreva in una sorta di bolla sociale e culturale.
Ventunomila soldati zaristi vittoriosi sul Ceneri
Durante le Guerre della Seconda Coalizione, il remoto passaggio alpino fu il terreno il 25 settembre del 1799 di un violentissimo scontro tra le truppe rivoluzionarie francesi guidate dal generale Claude Jacques Lecourbe e l’esercito “alleato” di Stati europei comandato dal generale Alexander Vasiljevic Suvorov.
Il 15 settembre precedente, le forze russe avevano infatti raggiunto il Monte Ceneri con 21.000 uomini e successivamente sconfitto i francesi in una battaglia all’Ospizio del Gottardo, il giorno 24.
Travi di legno e fasce di cuoio contro l’abisso
I militari napoleonici riempirono allora il tunnel di Urnerloch di macerie e detriti e fecero saltare in aria con la polvere da sparo il Ponte del Diavolo, allo scopo di rallentare l’avanzata nemica.
Il giorno seguente Suvorov organizzò l’arrivo di travi di legno dai boschi circostanti, le legò insieme con le fasce delle uniformi degli ufficiali, erigendo così un ponte di emergenza e forzò il passaggio, ma con grandi perdite russe a causa dei contrattacchi transalpini.
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Il monumento fu eretto un secolo esatto più tardi nel periodo 1895-1898, secondo i piani dell’architetto Alessandro Werschinsky e con l’approvazione della Confederazione Svizzera, in memoria dei soldati russi che morirono in quella lontana battaglia mentre attraversavano le Alpi sotto il comando dell’alto ufficiale zarista.
L’omaggio di Dmitry Medvedev 210 anni dopo
Il terreno su cui sorge il Suworow-Denkmal o Russen-Denkmal è stato ceduto in perpetua proprietà alla Federazione Russa. Contrariamente ad erronee quanto frequenti “fake news”, il terreno non è né una zona extraterritoriale né un’enclave di Mosca nel territorio di Berna: l’intero monumento è infatti elencato come un bene culturale di importanza nazionale della Nazione svizzera.
Durante la sua visita di Stato, il presidente russo Dmitry Medvedev visitò il monumento il 22 settembre 2009 insieme al suo omologo elvetico Hans-Rudolf Merz, il tutto in coincidenza con il duecentodecimo anniversario del terribile scontro militare…
