Svizzera paradiso degli acquisti di beni e servizi online
Nel 2019 il 97 per cento degli elvetici ha usato Internet per le compere, fatto che li ha posti dinanzi a Olanda e Danimarca anche per il servizio postale top
La Svizzera ha sostituito i Paesi Bassi in cima all’Indice e-commerce business-to-consumer 2020 dell’UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development), che classifica 152 Paesi in base alla loro disponibilità a impegnarsi nel commercio online.
L’Europa rimane di gran lunga la regione più preparata nel settore, secondo l’Indice di Commercio Elettronico Business-to-Consumer (B2C) 2020 dell’UNCTAD, ma gli ampi divari con i Paesi con il più basso livello di preparazione devono essere affrontati gestendo le debolezze di quelle Nazioni, per diffondere i benefici della trasformazione digitale a più persone.
Per la prima volta, la Svizzera guida l’UNCTAD B2C E-commerce Index, appena davanti ai Paesi Bassi. Nel 2019, il 97 per cento della popolazione elvetica ha usato Internet.
The UNCTAD B2C E-Commerce Index 2020
Tabella UNCTAD delle performance dell’E-Commerce nel 2020
Le uniche economie non europee tra le prime 10 sono Singapore, al quarto posto, e Hong Kong (Cina), in decima posizione.
L’indice assegna un punteggio a 152 Nazioni sulla base della loro predisposizione allo shopping online, il cui valore è stimato in 4,4 trilioni di dollari a livello globale nel 2018, in aumento del 7 per cento rispetto all’anno precedente.
I Paesi vengono valutati in base all’accesso a server Internet sicuri, all’affidabilità dei servizi postali e delle infrastrutture, e alla porzione della loro popolazione che utilizza il Web e ha un conto presso un istituto di credito o un fornitore di servizi di pagamento mobile.
Paesi in via di sviluppo: l’Asia alla guida del gruppo
I 10 Paesi in via di sviluppo con i punteggi più alti sono tutti in Asia nonché classificati come economie ad alto reddito o a reddito medio-alto.
All’altra estremità dello spettro di analisi, i Paesi meno sviluppati occupano 18 delle ultime 20 posizioni.
I due più grandi mercati di e-commerce B2C al mondo, Cina e Stati Uniti, sono rispettivamente al 55esimo e al 12esimo posto nell’indice. Anche se entrambi gli Stati sono in testa in diverse categorie assolute, essi sono in ritardo nei confronti relativi.
Per esempio, la penetrazione di Internet negli Stati Uniti è inferiore a quella di tutte le economie nella top 10, mentre la Cina è all’87esimo posto al mondo secondo questo indicatore. Per quanto riguarda la penetrazione dello shopping online, gli Stati Uniti sono al 12esimo posto, mentre la Cina occupa il 33esimo.
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“Il divario dell’e-commerce rimane enorme”, ha detto Shamika N. Sirimanne, direttore della divisione dell’UNCTAD che prepara l’indice annuale. “Anche tra i Paesi del G20, la misura in cui le persone fanno acquisti online varia dal 3 per cento dell’India all’87 per cento nel Regno Unito”.
Inoltre, in Canada, negli Stati Uniti e in 10 Nazioni europee più del 70 per cento della popolazione adulta fa acquisti online. Ma questa percentuale è ben al di sotto del 10 per cento nella maggior parte degli Stati a basso e medio reddito.
“La pandemia di COVID-19 ha reso più urgente assicurare che le Nazioni maggiormente in ritardo siano in grado di colmare il gap e rafforzare la loro preparazione nel commercio elettronico”, ha proseguito la signora Sirimanne.
“L’indice”, ha detto, “sottolinea la necessità per i governi di fare di più per garantire che più persone possano avvalersi delle opportunità del commercio elettronico”.
“Diversamente, le loro imprese e i cittadini di quegli Stati perderanno le opportunità offerte dall’economia digitale, e saranno meno preparati ad affrontare le varie sfide globali”, ha aggiunto.
L’Oman scavalca la Turchia, Australia in leggero calo
L’edizione 2020 dell’indice include alcuni cambiamenti notevoli rispetto all’anno precedente. Nella composizione delle prime 10 posizioni, Hong Kong (Cina) ha sostituito l’Australia. Tra le prime 10 economie in via di sviluppo, l’Oman ha rilevato la Turchia.
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I quattro maggiori aumenti nei punteggi dell’indice sono stati registrati nelle Nazioni in via di sviluppo: Algeria, Brasile, Ghana e Repubblica Democratica Popolare del Laos, i cui punteggi sono aumentati di almeno cinque punti, in gran parte grazie a significativi miglioramenti nell’affidabilità dei servizi postali.
Il Costa Rica è diventato il migliore nella regione dell’America Latina e dei Caraibi (LAC), sostituendo il Cile.
Mauritius ha mantenuto il punteggio più alto nell’Africa sub-sahariana, mentre la Bielorussia ha ottenuto di nuovo il punteggio più alto tra le economie di transizione.
Focus speciale nel 2020 su America Latina e Caraibi
L’indice 2020 dà un’occhiata più da vicino alla regione cosiddetta “LAC”, che rappresenta il 9 per cento della popolazione mondiale che ha più di 15 anni e ben l’11 per cento degli utenti Internet di tutto il mondo. Tuttavia, la quota di acquirenti online della regione era soltanto il 6 per cento del totale globale nel 2019.
Il rapporto UNCTAD osserva che cinque Stati rappresentano il 92 per cento degli acquirenti online nell’area “LAC”, molto più alto della loro quota (72 per cento) di popolazione della regione. L’inaffidabilità postale è la più grande debolezza infrastrutturale dell’e-commerce in America Latina e, in particolare, nei Caraibi.
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Come si è già visto a livello globale, il COVID-19 ha dato grande impulso allo shopping online nell’area “LAC”; per esempio, 7,3 milioni di brasiliani hanno fatto acquisti online per la prima volta in vita loro proprio durante la pandemia.
Non soltanto: in Argentina, il numero di acquirenti alla loro prima volta online durante la pandemia è stato equivalente al 30 per cento di tutta la base di compere online del 2019.