La nuova formazione di base commerciale arriverà nel… 2023
In Svizzera gli impiegati di commercio AFC e CFP vedranno armonizzati i due livelli di preparazione sotto il profilo didattico e contenutistico
Dopo ampi chiarimenti con i partner, la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) della Confederazione Svizzera ha deciso che le nuove ordinanze e i nuovi piani di formazione degli impiegati di commercio AFC e degli impiegati di commercio CFP (ex assistenti d’ufficio CFP) entreranno in vigore all’inizio dell’anno scolastico 2023.
La riforma ha permesso di armonizzare meglio sotto il profilo didattico e contenutistico i due livelli formativi, che costituiscono ora un campo professionale coerente, perfettamente in linea con le esigenze del mercato del lavoro.
Il mondo economico ha chiesto una riforma urgente della formazione di base commerciale che, dopo un riposizionamento nel 2003, è stata parzialmente riveduta per l’ultima volta ormai dieci anni fa.
Le imprese, infatti, continuano e continueranno ad avere bisogno di nuove leve in grado di soddisfare le esigenze del moderno mercato del lavoro. Da parte loro, invece i giovani si aspettano di poter trovare un’occupazione subito dopo aver concluso il tirocinio.
Per questi motivi, nel 2017 gli enti responsabili hanno avviato la riforma denominata “Impiegati di commercio 2022”.
I risultati dell’indagine conoscitiva ufficiale, svoltasi da gennaio ad aprile 2021 sotto l’egida della SEFRI, mostrano che nel complesso i Cantoni, le parti sociali e le altre cerchie interessate approvano la nuova formazione.
Il concetto della maturità professionale durante la formazione di base MP1 (livello AFC) è in fase di elaborazione e sarà finalizzato mediante un piano di attuazione nazionale.
La nuova didattica delle lingue straniere ha riscosso un ampio consenso presso i Cantoni e il mondo economico ed è stata approvata dal presidente della Confederazione Guy Parmelin.
Il 16 agosto 2021 la SEFRI ha emanato e approvato le ordinanze e i piani di formazione, necessari per l’entrata in vigore della riforma.
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Le competenze operative e la cultura generale al centro
Nella nuova formazione di base commerciale le nozioni specifiche vengono insegnate sotto forma di competenze operative. Ciò permette agli apprendisti di acquisire le conoscenze necessarie con un livello di approfondimento adeguato e con un effettivo riscontro nel loro lavoro quotidiano.
In tutti e tre i luoghi di formazione (azienda di tirocinio, scuola professionale e corsi interaziendali) gli obiettivi di apprendimento si basano sulle competenze operative definite nel piano di formazione e presentano una maggiore omogeneità rispetto al passato.
Inoltre, la cultura generale è integrata nella didattica per consentire agli apprendisti di acquisire anche conoscenze non strettamente tecniche ma importanti al di fuori del loro contesto lavorativo.
Nella formazione professionale l’orientamento alle competenze operative è ormai diventato la norma. Ora anche le formazioni di base commerciali si adeguano a questo cambiamento.
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Nuovo profilo formativo e didattica delle lingue straniere
Nel mercato del lavoro la presenza di due profili distinti (B ed E) non ha dato buoni risultati. La nuova formazione di base commerciale si adatta meglio alle potenzialità dei singoli apprendisti e alle aspettative delle aziende di tirocinio.
Insieme alla nuova didattica delle lingue straniere e alla possibilità di svolgere la maturità professionale parallelamente al tirocinio, questo orientamento individuale testimonia l’ottima qualità della nuova formazione.
La possibilità di scegliere se frequentare l’insegnamento per la maturità professionale durante la formazione di base (MP1) oppure dopo il tirocinio (MP2) rimane garantita, così come una certa libertà per i Cantoni dal punto di vista attuativo.
Rimane aperta anche l’opzione della formazione di base organizzata dalla scuola con uno stage aziendale di lunga durata.
Inoltre, d’ora in poi tutti gli apprendisti del livello AFC dovranno studiare due lingue straniere (l’attuale profilo B prevede una sola lingua straniera obbligatoria).
La prima lingua straniera deve essere una seconda lingua nazionale oppure l’inglese; in base a questa scelta la seconda lingua straniera sarà una seconda lingua nazionale, una terza lingua nazionale oppure l’inglese.
È stato messo a punto un insegnamento innovativo e orientato al futuro che offre anche ai giovani non portati per le lingue la possibilità di imparare una seconda lingua straniera e di conseguire un AFC.
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Attuazione posticipata di un anno, però partecipata in toto
All’inizio di giugno 2021 i partner della formazione professionale hanno deciso di posticipare l’introduzione della riforma dall’estate 2022 all’estate 2023 per far sì che i Cantoni, le scuole professionali e le aziende di tirocinio possano prepararsi meglio.
Per sostenere questo processo, già nell’estate 2020 i partner hanno istituito un Comitato di coordinamento nazionale (CCN) per le riforme nel commercio al dettaglio e nella formazione commerciale di base, che ha già messo a punto strategie e strumenti di attuazione all’interno di vari sottoprogetti.
La riforma è stata elaborata grazie a un processo partecipativo, al quale hanno preso parte i rappresentanti di 19 rami di formazione e d’esame, delle scuole professionali e dei Cantoni, che hanno seguito da vicino tutte le tappe.
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