La mucca ambasciatrice della Svizzera
La mucca, è un simbolo in Svizzera e si può trovare un po’ dapperttutto in diverse forme: oltre a vederla pascolare un po’ ovunque nei tipici paesaggi elvetici, la troviamo nei negozi sotto forma di souvenirs, in numerosi dipinti, in molte pubblicità, o sotto forma di giocattolo…
In Svizzera vivono quasi 1,4 milioni di bovini di cui circa 700’000 mucche e altrettanti vitelli, tori, e manzi.
Oggi la maggioranza dei bovini elvetici appartiene a due razze: la pezzata rossa del Simmental (46%) e la bruna alpina o Swiss Brown (41%).
Esistono diverse razze, classificate secondo l’utilità in “razze da latte“, “razze da carne” e “razze a doppia attitudine” ovvero adatte sia alla produzione di latte che di carne.
Nel 2018, alla mostra “Bestialmente svizzeri”, il Museo nazionale svizzero di Zurigo ha presentato la mucca come una dei quattro “ambasciatori” provenienti dal mondo animale insieme al cane San Bernardo, la marmotta e lo stambecco, in quanto rappresentanti dell’identità elvetica.
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Ma vediamo di conoscere meglio le mucche che popolano i prati e gli alpeggi della Confederazione Elvetica:
La Bruna alpina
Originaria della Svizzera centrale, la Bruna Alpina “Braunvieh” è una mucca robusta apprezzata anche all’estero per il suo il latte nutriente e sostanzioso.
Questa è una mucca a doppia attitudine ovvero adatta sia alla produzione di latte che a quella di carne e già secoli fa cominciò ad essere esportata negli altri paesi dell’arco alpino e persino negli Stati Uniti dov’ è nata in seguito la razza Brown Swiss.
La Grigia Alpina
La Grigia Alpina “Tiroler Grauvieh” è una mucca a doppia attitudine originaria dell’arco alpino centrale, ossia delle montagne comprese tra la Svizzera, il Tirolo e l’Alto Adige che si contraddistingue in particolare per la sua robustezza e la sua resistenza.
Frisona (Holstein)
In Svizzera è allevata soprattutto per il latte destinato alla produzione di formaggio, nel resto del mondo invece è utilizzata soprattutto per la sua eccellente produzione di carne.
Jersey
Hérens e la Évolène
La Hérens e la Évolène, sono due razze distinte: studi scientifici hanno dimostrato che queste razze, contrariamente ad altre, non sono giunte in Svizzera con i Celti, ma sono arrivate dall’Italia in un’epoca precedente.
Queste mucche sono robuste e frugali, e sono particolarmente adatte al pascolo sui ripidi prati alpini.
Highlander
Originaria degli altopiani scozzesi è una razza bovina da carne. Questa mucca ha mantelli di colore diverso (rosso, giallo, nero bianco…) è di taglia piccola con una buona attitudine alla figliatura, robusta e poco esigente.
Charolais
Originaria della Francia orientale (più precisamente dal dipartimento di Saône-et-Loire in Borgogna), è una mucca da carne con mantello bianco o bianco/crema di taglia grande. In Svizzera è allevata sull’Altopiano centrale, le Prealpi, nel Canton Giura e nel Canton Ticino.
Limousin
Originaria della Francia sudoccidentale, è una razza da carne con un mantello dal rosso al color grano con schiariture caratteristiche sugli occhi, sulla bocca e sui piedi. In Svizzera è allevata un po dapperttutto.
Angus
Originaria della Scozia nordorientale, è una razza da carne naturalmente senza corna con mantello nero o rosso di taglia media ed elevata resa di carne. In Svizzera ce ne sono circa 15000 esemplari.
Le razze bovine svizzere rare
In Svizzera sono documentate 35 razze, di cui solo 5 sono sopravvissute fino a noi: la Bruna Originale svizzera, la Simmental svizzera, il bovino di Hérens e quello di Evolène, ed il bovino grigio retico.
Queste ultime due razze, insieme al bovino di Hinterwald, sono protette da ProSpecieRara poiché minacciate di estinzione.
Il bovino di Hinterwald è la più piccola razza bovina dell’Europa centrale a doppia attitudine, originario della Foresta Nera. Questi bovini si trovano soprattutto nella Svizzera centrale, nell’Emmental e nell’Oberland bernese sono longevi, resistenti, i vitelli d’ingrasso hanno buon rendimento alla macellazione e carne a fibra fine. Hanno anche un’ottima resa di latte.
Il bovino grigio retico è una razza a doppia attitudine, in passato era molto diffuso nelle Alpi grigionesi ma con lo stabilirsi della vacca Bruna, la Retica sparì dal territorio svizzero. Fortunatamente un numero esiguo di capi rimase insediato in Tirolo (Austria) così nel 1985 ProSpecieRara e alcuni allevatori entusiasti riuscirono a reintrodurre questa specie nel paesaggio svizzero.
Il bovino di Evolène è una razza a doppia attitudine originario del Vallese con una buona resistenza e longevità che offre una buona produzione di latte e un’ottima resa di macellazione. Oggi queste mucche si possono trovare nell’Alto Vallese, nel Bernese e in altre regioni della Svizzera.
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Alpeggio e Transumanza
L’alpeggio inizia in estate da maggio/giugno ed ha origini antichissime in Svizzera, dove sembra che già nel 4000 a.C. si utilizzassero i pascoli oltre il confine del bosco fino a fine settembre/ottobre, quando le mandrie vengono riportate a valle per motivi puramente climatici. L’erba di montagna e l’aria buona permettono alle mucche di irrobustirsi diventando più resistenti alle infezioni e di fornire ottimo latte per produrre i prelibati formaggi d’alpeggio.
La produzione di formaggio durante l’estate, serviva a conservare il latte e a fare scorte per mesi invernali.
La discesa dagli alpeggi è una delle più famose feste alpigiane a cui vengono dedicati grandi festeggiamenti. Per l’occasione, gli animali sono adornati con corone di fiori e campanacci e anche i contadini marciano in costumi tradizionali conducendo il bestiame per le vie del paese fino a raggiungere le stalle “invernali”. Spesso nei paesi sono organizzati dei mercati e/o delle feste locali dove si può degustare e acquistare i formaggi dell’alpeggio e altri prodotti locali, ascoltare musica e canti tradizionali etc.
Campanacci
I campanacci risalgono agli inizi della pratica dell’allevamento: questo evidenziava che l’animale era addomesticato e non era esclusivo delle mucche ma veniva utilizzato anche per cavalli, capre etc. Il suono dei campanacci rende inoltre più semplice al pastore ritrovare il bestiame nella nebbia, nella notte, o sui pascoli collinosi. Il suono regolare dei campanacci evidenzia la calma della mandria mentre un improvviso scampanellare segnala un pericolo.