Dipendente USTRA infedele: 9 milioni di danno alla Svizzera?
Il Ministero Pubblico della Confederazione ha promosso l’accusa presso il TPF verso un ex funzionario pubblico e due membri del CDA di un importatore di auto
Il Ministero Pubblico della Confederazione ha promosso l’accusa presso il Tribunale Penale Federale nei confronti di un ex dipendente dell’Ufficio Federale delle Strade (USTRA) e di due consiglieri di amministrazione di una ditta importatrice di veicoli.
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Secondo l’accusa, i due consiglieri hanno pagato il dipendente dell’USTRA perché modificasse i dati rilevanti per il calcolo delle sanzioni sul CO2, evitando così all’impresa il pagamento di sanzioni su un periodo di oltre tre anni.
Per la Confederazione ne è risultato un danno di circa 9 milioni di franchi.
Grave violazione della normativa introdotta nel 2012 sul CO2
Nel 2012 la Svizzera ha introdotto delle disposizioni sulle emissioni di CO2 per le automobili di prima immatricolazione allo scopo di ridurre le emissioni di anidride carbonica dei nuovi autoveicoli a una media di 130 g CO2/km entro la fine del 2015.
Se le emissioni medie di CO2 di tutti i veicoli di un importatore superano questa soglia, la Confederazione fattura una corrispondente sanzione sull’anidride carbonica .
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La registrazione delle importazioni, la fatturazione della sanzione sul CO2 e l’incasso sono di competenza dell’Ufficio Federale dell’Energia (UFE) e dell’USTRA.
Nel settembre 2017, in base a una denuncia dell’USTRA, il Ministero Pubblico della Confederazione ha aperto un procedimento penale contro il dipendente dell’USTRA e lo ha poi esteso ai due consiglieri di amministrazione.
Dopo vaste indagini, il MPC ha ora promosso l’accusa nei confronti dell’ex dipendente dell’Ufficio Federale delle Strade per ripetuta falsità in atti formati da pubblici ufficiali o funzionari (art. 317 numero 1 del Codice Penale, CP), corruzione passiva ripetuta (articolo 322 quater, CP), truffa in materia di tasse commessa per mestiere (articolo 14, capoverso 4 della Legge Federale sul diritto penale amministrativo, DPA) e ripetuto conseguimento fraudolento di una falsa attestazione (articolo 15, numero 1, DPA).
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Agli altri due imputati vengono contestati i reati di ripetuta istigazione alla falsità in atti formati da pubblici ufficiali o funzionari (art. 317, numero 1, in combinato disposto con l’articolo 24, capoverso 1, CP), corruzione attiva ripetuta (articolo 322 ter, CP), truffa in materia di tasse commessa per mestiere (articolo 14, capoverso 4, DPA) e ripetuto conseguimento fraudolento di una falsa attestazione (articolo 15, numero 1 DPA).
Falsa registrazione e manipolazione di dati tra il 2014 e il 2017
Dal maggio 2012 al settembre 2017, l’ex dipendente dell’USTRA ha lavorato come addetto tecnico nella Divisione Circolazione Stradale.
Gli viene contestato di aver manipolato dal giugno 2014 al settembre 2017 i dati rilevanti per l’imposizione di sanzioni sul CO2 nei sistemi informatici dell’USTRA a favore della suddetta società di importazione di veicoli.
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In compenso i due consiglieri di amministrazione gli avrebbero consegnato ogni mese un importo in contanti di 2.000 CHF.
Grazie a questa manipolazione l’importatore di veicoli non ha dovuto pagare sanzioni sul CO2 negli anni dal 2015 al 2017 sugli autoveicoli da lui importati.
Se i dati fossero stati registrati correttamente, le sanzioni sul CO2 sarebbero ammontate in questo periodo a circa 9 milioni di franchi.
Come di consueto, il MPC rende note le querele in sede di dibattimento dinanzi al Tribunale Penale Federale.
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