Convegno per la parità salariale nel settore pubblico 

Specialiste e specialisti di Cantoni, Comuni e aziende parastatali si sono incontrati a Berna in occasione di un convegno organizzato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo per discutere dell’attuazione della Carta per la parità salariale nel settore pubblico e il suo ulteriore sviluppo. 

man and woman at work Photo by krakenimages on Unsplash
man and woman at work Photo by krakenimages on Unsplash

Nell’ambito dell’eliminazione delle disparità salariali tra donna e uomo, il settore pubblico deve fungere da esempio. Che cosa possono fare dunque le autorità, le aziende parastatali e le imprese con un mandato pubblico per attuare il principio costituzionale che sancisce che «uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore»? E come possono, in qualità di datori di lavoro, committenti pubblici o enti che erogano sussidi, promuovere la parità salariale?

Questi gli interrogativi al centro del convegno organizzato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) che si è svolto questa mattina all’hotel Bern e a cui hanno partecipato oltre 100 responsabili delle risorse umane, specialiste e specialisti dei settori appalti pubblici e sussidi, delegate e delegati per le pari opportunità, rappresentanti delle autorità e altre persone interessate alla parità salariale.

«Per far sì che la parità salariale tra donna e uomo diventi realtà, le datrici e i datori di lavoro devono essere disposti a eseguire controlli regolari, a comunicare i risultati in modo chiaro e dettagliato e ad apportare modifiche quando necessario», ha affermato Sylvie Durrer, direttrice dell’UFU, nel suo saluto di benvenuto. Nel corso del convegno, rappresentanti dei Cantoni di Berna, Vallese, Ticino e della Città di Zurigo hanno illustrato come eseguono controlli per garantire che le aziende prestatrici di servizi che si sono aggiudicate appalti pubblici o che beneficiano di sussidi rispettino la parità salariale tra donna e uomo. La Città di Losanna e il Comune vallesano di Riddes hanno invece spiegato come stanno affrontando le cause profonde delle disparità salariali grazie a un adeguamento del sistema salariale. Il convegno è stato l’ultimo di una serie di eventi organizzati dalla Confederazione sul tema della parità salariale. Dall’inizio di marzo, infatti, circa 300 persone hanno partecipato ad oltre 20 webinar e workshop di discussione.

Opuscolo – Il settore pubblico verso la parità salariale (italiano)

Brochure – Le secteur public sur la voie de l’égalité salariale (français)

Broschüre – Auf dem Weg zur Lohngleichheit (deutsch)

Un mucchio di franchi svizzeri di piccolo e di grande taglio
Un mucchio di franchi svizzeri di piccolo e di grande taglio

Il Consiglio federale attribuisce grande importanza alla parità salariale. È infatti uno degli obiettivi centrali della Strategia Parità 2030 adottata dal Consiglio federale nella primavera del 2021. Oltre alla messa a disposizione di strumenti per l’analisi della parità salariale (moduli 1 e 2 di Logib), la Strategia prevede anche la redazione di un rapporto sul rafforzamento della Carta per la parità salariale nel settore pubblico che dovrebbe essere pubblicato alla fine del 2022. L’obiettivo non è soltanto quello di ottenere un sostegno più ampio da parte del settore pubblicoe delle aziende parastatali: per trasmettere un segnale forte a datrici e datori di lavoro privati e pubblici, è necessario anche attuare nel modomigliore le misure di promozione della parità salariale. A tal proposito la Confederazione mette a disposizione dei firmatari informazioni, strumenti, modelli ed esempi di applicazione e garantisce un regolare scambio di informazioni.

Conformemente al pertinente articolo costituzionale, uomo e donna hanno diritto a un salario uguale per un lavoro di uguale valore. Ciononostante, secondo l’ultima Rilevazione della struttura dei salari (RSS 2018) condotta dall’Ufficio federale di statistica, la quota non spiegabile della disparità salariale fra donne e uomini è in media dell’8,1 per cento (contro il 7,7 % emerso dalla RSS nel 2016). Questo rappresenta una perdita di guadagno di 686 franchi al mese per le donne.

La Carta per la parità salariale nel settore pubblico è stata varata nel 2016 dal consigliere federale Alain Berset. Firmando la Carta, le autorità, aziende parastatali e imprese con un mandato pubblico hanno confermato il loro impegno nell’eliminazione delle disparità salariali tra donna e uomo. Finora, la carta è stata firmata da 17 Cantoni, da 125 Comuni e dalla Confederazione. Con la recente adesione della Fondazione ch / Conferenza dei Governi cantonali, le aziende e le organizzazioni parastatali che hanno firmato la carta sono ora 89. 

 

Strategia Parità 2030 adottata dal Consiglio federale il 28 aprile 2021

È la prima strategia nazionale della Confederazione a promuovere specificamente la parità tra donne e uomini e si focalizzata su quattro campi d’azione:

  • Vita professionale e pubblica
  • Conciliabilità e famiglia
  • Violenza di genere
  • Discriminazione

La prospettiva indica ciò che la Confederazione, in collaborazione con i cantoni e i comuni, intende realizzare nei prossimi anni con la sua politica di parità.

Equal Opportunities
Equal Opportunities

Dall’introduzione del suffragio femminile nel 1971 e dall’adozione dell’articolo costituzionale sull’uguaglianza nel 1981, la Svizzera ha compiuto progressi nella parità tra donna e uomo, ma non l’ha ancora pienamente attuata. Dunque, è necessario un miglioramento. È una questione di giustizia nei confronti delle donne, ma anche di benessere sociale e di prosperità economica.

Strategia parità 2030 (italiano)

Stratégie Egalité 2030 (français)

Gleichstellungsstrategie 2030 (detusch)

Per colmare le lacune in questo campo, il Consiglio federale ha deciso di inserire nel suo programma di legislatura 2019–2023 una strategia nazionale per la parità tra donne e uomini (Strategia Parità 2030), che pone l’accento sulla promozione dell’uguaglianza professionale, sul miglioramento della conciliabilità tra lavoro e famiglia e sulla lotta contro la discriminazione, il sessismo e la violenza. L’obiettivo è realizzare l’uguaglianza di diritto e di fatto tra donna e uomo sancita nell’articolo 8 capoverso 3 della Costituzione federale.

  • L’autonomia economica delle donne è rafforzata durante l’intero arco della vita, indipendentemente dallo stato civile e dalla situazione familiare.
  • Donne e uomini fruiscono di condizioni quadro che favoriscono la conciliabilità tra vita privata/familiare e vita professionale, nonché la ripartizione equilibrata di lavoro retribuito e lavoro domestico/familiare non retribuito.
  • La violenza contro le donne e la violenza domestica diminuiscono e la sicurezza personale delle donne migliora.
  • Discriminazione, sessismo e stereotipi di genere non sono più tollerati dalla società e non limitano più i modi di vivere delle donne e degli uomini.

Per ognuno di questi obiettivi la strategia contempla una serie di provvedimenti di portata sia nazionale che internazionale. Tutti i dipartimenti e la Cancelleria federale sono coinvolti e responsabili dell’attuazione di provvedimenti.

Un piano d’azione è stato creato con l’obiettivo di attuare la Strategia e realizzare le misure prioritarie. Oltre alle misure prioritarie 2021-2023, il piano d’azione contiene nuove misure della Confederazione che possono essere attuate fino al 2030.Nel quadro di questo piano d’azione, sono stati raccolti i contributi dei cantoni e alcuni esempi di buone pratiche delle città nei settori “lavoro e vita pubblica” e “discriminazione”.

Donne e uomini partecipano con le stesse opportunità alla vita economica, familiare e sociale, fruiscono per tutta la vita della stessa sicurezza sociale e realizzano le loro aspirazioni in un ambiente improntato al rispetto e privo di discriminazioni e violenza

Lavoro di squadra
Lavoro di squadra

Fonte: ebg.admin.ch