Lo scioglimento dei ghiacciai sposta il confine tra Italia e Svizzera
I due Paesi hanno trovato un accordo per rivedere il confine che li separa, reso necessario dallo scioglimento dei ghiacciai.
Il confine con la Svizzera è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi due secoli. Già all’inizio dell’Ottocento, durante l’epoca napoleonica, vennero stabiliti i confini tra la Svizzera, il Regno di Sardegna e i territori italiani sotto l’impero austriaco. Con l’unificazione d’Italia nel 1861, la frontiera che separava la Svizzera dagli Stati preunitari diventò ufficialmente il confine tra i due Paesi, mantenuto invariato fino a oggi.
Negli ultimi decenni, i ghiacciai alpini hanno subito una significativa perdita di massa, rivelando superfici precedentemente coperte dal ghiaccio. Questo fenomeno non solo altera il paesaggio naturale, ma ha anche implicazioni diplomatiche ed economiche. Alcuni rifugi di montagna e impianti sciistici si trovano ora in aree che potrebbero ricadere sotto giurisdizioni diverse, richiedendo negoziati tra Italia e Svizzera per la gestione di tali infrastrutture.
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Dalla Vecchia alla Nuova Frontiera
Come dichiarato dall’Ufficio federale di topografia e sancito nell’accordo del 2008 tra Italia e Svizzera, il concetto di confine nelle Alpi è fluido. La linea di demarcazione viene stabilita in base alla direzione del deflusso delle acque e, per circa il 40% dei 594 chilometri di spartiacque, si trova su ghiacciai e campi di neve soggetti a continui cambiamenti nel tempo.
Di norma, le linee di confine tra i due Paesi si trovano in aree remote, difficili da raggiungere, il che rende il loro spostamento poco problematico. Tuttavia, nel 2019, il trasferimento del Rifugio Guide del Cervino, situato tra la Valle d’Aosta e il Cantone del Vallese, ha sollevato alcune controversie. Costruito nel 1984 in Italia, il rifugio è stato spostato in Svizzera a causa del ritiro del Ghiacciaio del Teodulo, che ha perso quasi un quarto della sua massa dal 1973 al 2010 e che ha modificato la geografia del crinale e quindi la linea di confine.
Un altro esempio è il Lago artificiale del Gallo, noto anche come Lago di Livigno, il cui lato settentrionale si trova nel comune di Zernez (Cantone dei Grigioni), mentre la parte meridionale bagna la località lombarda di Livigno. La stessa situazione si applica alla Val di Lei, anch’essa in provincia di Sondrio, e a una piccola porzione nel Hinterrhein, sempre nel Cantone dei Grigioni.
Un Confine in Evoluzione
Il confine tra la Repubblica Italiana e la Confederazione Elvetica si estende per 744 chilometri, dal Monte Dolent a ovest (punto di confine condiviso anche con la Francia) fino al Piz Lat a est (dove si incontra anche l’Austria). Oltre al confine principale, vi è un confine minore che circonda il comune di Campione d’Italia, un’exclave italiana situata all’interno del territorio svizzero e compreso all’interno dei 744 chilometri totali.
Italia e Svizzera hanno raggiunto un accordo per modificare il confine situato ai piedi del Monte Cervino, a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Questo fenomeno ha causato cambiamenti significativi nelle linee di demarcazione storiche, rendendo necessaria una nuova mappatura. Le frontiere, un tempo delineate da creste e nevi perenni, si stanno così trasformando in risposta ai mutamenti climatici in corso. L’accordo recente include la modifica dei confini in aree come la Testa Grigia, il Rifugio Carrel e la Gobba di Rollin.